Horse's Ha

Of The Cathmawr Yards

2009 (Hidden Agenda)
folk-jazz

James Elkington, ex-cantante dei Zincs, e Janet Beverige Bean, ex-componente degli Eleventh Dream Day e dei Freakwater, hanno atteso ben sette anni prima che il loro progetto Horse’s Ha si tramutasse in un album.
Il violoncellista Fred Lonberg Holm (collaboratore di Wilco e Jim O’Rourke), il bassista Nick Macri, e infine il batterista jazz Charles Rumback hanno contribuito a realizzare l’audace ibrido tra folk, pop, jazz e bossa nova di “Of The Cathmawr Yards”.

Album affascinante ma non ruffiano, che esibisce la bella voce di Janet a mitigare il tono baritonale di James (che a qualcuno ricorderà il cantante dei Martha & TheMuffins), mentre il cadenzar lento dei brani, più simile al jazz che al rock, conferisce sonorità mature e rimarchevoli. Musica che si esprime attraverso lievi sfumature cromatiche, brani che sembrano restare sospesi in attesa che la melodia si liberi, l’estrema ricercatezza e sofisticatezza degli arrangiamenti richiede ascolti ripetuti prima che le canzoni rivelino la loro passionalità.

Se alcuni frammenti melodici possono rimandare ai Tindersticks, l’esperienza sonora più vicina agli Horse’s Ha resta quella degli Spain, il gruppo pop-jazz creato dal figlio di Charlie Haden (Josh).
Riferimenti letterari al poeta gallese Dylan Thomas sia nel nome del gruppo, che corrisponde a un suo racconto breve ("Horse’s Ha", appunto), sia nel titolo dell’album, che fa riferimento al cimitero dove avviene parte degli eventi (il Cathmawr Yard), ma tutto l’album ostenta ambizioni sia letterarie che musicali, quello che sorprende è la capacità del gruppo di gestire con gusto e classe un insieme così composito, regalandoci un disco perfetto per ristorare anima e corpo dopo una giornata intensa.

Le minimali intuizioni dell’introduttiva ”Plumb” conducono dentro le infinite cromature sonore della musica del gruppo, che definisce al meglio toni e colori con “Asleep In The Waterfall”, che, combinando con eleganza e originalità folk e jazz, definisce lo standard creativo del progetto. Sono solo piccole variazioni emotive e sonore quelle che seguono, capaci di raccontare la stessa storia in modi diversi e sempre affascinanti. La struttura jazz prende il sopravvento in “Liberation”, destrutturando il frequente incrocio tra le voci di James Elkington e Janet Beverige Bean, unico brano strumentale e unico momento fluido dell’album, che appare altresì sempre misurato, anche “Left Hand” dispone le variazioni jazz-pop in schemi amabilmente rigidi, nonostante le tentazioni sensuali della bossa nova, che offrono ai musicisti terreno per splendidi assolo.
Non di rado le matrici folk sposano soluzioni psichedeliche, come nella sognante “Wilds Empty Bedroom” che non avrebbe sfigurato nel repertorio dei Galaxie 500, mentre “The Piss Choir “ offre ritmi e sfumature più vivaci che altrove con soluzioni armoniche accattivanti  e contagiose.
Raffinato e oltremodo gradevole, “Of The Cathmawr Yards” è album ricco di momenti pregevoli: “Heiress” scorre su un prezioso tessuto sonoro folk, ed è un raro esempio di canzone-poesia che riporta alla mente il grande Fabrizio De Andrè, e tale sensazione si rinnova nell’altra delicata ballad "Tea Creek In The Dunes".

Ascolti ripetuti non attenuano il senso di stupore che accompagna l’ascolto, anzi, permettono a tutti gli episodi di mostrare la propria peculiarità, così il malinconico flavour latino di “Rising Moon” e i suoi preziosi accordi di chitarra vengono fuori con forza, prima di affidare alle gentili e briose note di “Map Of Stars” il finale di un album che supera le aspettative che derivavano dalle non sempre brilanti prove dei musicisti coinvolti. Tutto quello che in passato era superfluo è scomparso, e "Of The Cathmawr Yards" si candida tra i migliori esordi del 2009.

31/07/2009

Tracklist

1. Plumb
2. Asleep In The Waterfall
3. Wilds Empty Bedroom
4. Left Hand
5. Liberation
6. The Piss Choir
7.  Heiress
8. Tea Creek In The Dunes
9. Rising Moon
10. Map Of Stars

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