Tempelhof

In pochi si sono accorti dell'esordio dei Tempelhof pubblicato dalla piccola etichetta indipendente inglese Distraction sul finire del 2009. Ci si può redimere a distanza di pochi mesi grazie alla distribuzione curata da Goodfellas di "We Were Not There For The Beginning. We Won't Be There For The End", il folgorante esordio del duo mantovano. Un'ora di sonorità elettroniche imbevute di incontenibile romanticismo.
Su brani come "Berlin" e "Song for Lily" è evidente un'attitudine assimilabile a quella dei connazionali port-royal, con i quali i Tepelhof condividono anche la casa di promozione. L'idea del progetto nasce proprio da un viaggio a Berlino dove Paolo Mazzacani rimane folgorato dalla visione dell'aeroporto Tempelhof a tal punto da decidere di chiamare con quel nome il gruppo che divide con Luciano Ermondi. La capitale tedesca gioca evidentemente un ruolo fondamentale nello sviluppo delle alchimie sonore che stanno alla base della musica dei Tempelhof, ispirati tanto dalle soluzioni techno-ambient orbitanti nella galassia dell'Ocean Club ("Enjoy Neukölln") quanto dalle derive dreamwave della City Center Offices ("The Black Calypso").

15/04/2010