Blank Dogs

Lo dicono tutti, i tempi non sono buoni: la crisi economica non accenna ad arretrare, e anche le certezze più ferree iniziano a scricchiolare. Allora, proprio di questi tempi vorrei sapere cosa diavolo sta passando per la testa al signor Mike Sniper. Perché dopo il meraviglioso "On Two Sides" e una serie di svariati Ep di ottima fattura, già da "Under And Under" dell'anno passato cominciavano a intravedersi pericolosi segni di smottamento. 

Detto chiaramente, chi vi scrive adora il Blank Dogs sporco e infossato nell'elettronica più oscura e deviante, e vede con molto sospetto la deriva eccessivamente synthpoppettosa delle ultime cose. Non perché questa demarchi chissà quale intento commerciale (e anche se fosse, nulla questio), ma semplicemente perché ciò snatura il suono con cui Sniper ci aveva letteralmente fatto innamorare agli esordi. Così questo "Phrases" conferma i timori di un'eccessiva normalizzazione, e ci consegna un suono hauntologico nell'accezione peggiore del termine, nel senso che qui se solo il ricordo degli anni '80, ma manca la ciccia. Letteralmente.

I pezzi, quattro in tutto, sono sciatti e poco incisivi come mai prima d'ora. Le melodie non graffiano, la produzione è insopportabilmente leccata e artificiosamente asettica, insomma è come passare dagli Screamers ai VNV Nation in un batter di ciglia, o ancor peggio, a un Cold Cave qualunque. Capito?

Detto ciò, se questo sono le premesse, il futuro non  promette nulla di buono, anche se il sottoscritto non dispera in un colpo di reni, non foss'altro perché il personaggio è depositario di un talento indiscutibile.

14/04/2010