Blood Red Shoes

Fire Like This

2010 (V2)
rock

Dopo l’apprezzabile successo e popolarità mediatica ottenuti con l’esordio “Box Of Secrets” del 2008, il giovane duo di Brighton formato dalla bella Laura-Mary Carter (voce e chitarra) e Steven Ansell (voce e batteria) torna sugli scudi con un secondo album molto atteso dagli appassionati del filone indie-wave più intrinsecamente britannico.

Lo stile rimane quello che già avevamo assaporato due anni fa, ma la scrittura e l’orecchio “per la canzone” appaiono leggermente più versatili e affinati, pur non raggiungendo chissà quali fantasiose vette di ispirazione espressiva. Il punto di partenza ideale è quello di un ruvido e basico post-punk scandito da batterie cingolate a carrarmato e abrasive chitarre wave (in più punti vagamente smetallanti a dire il vero...), sulle quali va ad aggrovigliarsi il cromosoma romantico delle voci dei due giovani protagonisti, che talvolta intrecciano accorati duetti (lontani però dall’introspezione sussurrata degli XX) distanziandosi e riacciuffandosi nello svolgersi frastagliato e aguzzo delle melodie.

Quello che magari cattura l’attenzione è un certo gusto grunge-nirvaniano (ascoltate “Light It Up”) che va a insinuarsi nelle consuete partiture della band (per lo più gravitanti tra Gossip, Yeah Yeah Yeahs, Arctic Monkeys e i White Stripes elefantici), inasprendo e arrotando le linee taglienti dei riff o frantumando il disegno irregolare delle geometrie ritmiche fin quasi allo spasimo. Così, a fronte di pezzi più convenzionali come “Follow The Lines” o l’interpoliana fin nelle midolla “When We Wake” (comunque da non buttare), in alcuni dei nuovi brani non si fatica a percepire l’acuirsi di un pungente spirito heavy, sulla falsariga dei Queens Of The Stone Age nientemeno (si ascoltino “Count Me Out”, “It Is Happening Again” o “One More Empty Chair”).

“Fire Like This” risulta, per concludere, un disco che intrattiene e diletta ma con moderatissima abilità e immaginazione un po’ pigra e svogliatamente capricciosa, non aiutandoci a capire del tutto dov’è che la band inglese voglia veramente andare a parare. E non è detto che saranno in molti ad aspettarla.

14/03/2010

Tracklist

1. Don't Ask
2. Light It Up
3. It Is Happening
4. When We Wake
5. Keeping It Close
6. Count Me Out
7. Heartsink
8. Follow The Lines
9. One More Empty Chair
10. Colours Fade

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