Dopo una già gloriosa attività sul suolo italico (che parte dal 1994, e comprende i loro dischi gioiellino, tra cui l’ultimo Ep “Fula Fula Fular”, live set scatenati, collaborazioni eccellenti, remix e comparse su compilation), i milanesi RUNI - Roberto Rizzo (voce, tastiere e basso), Fabio Bielli (chitarra) e Daniele Malavasi (batteria) - raccolgono le forze per dare vita al loro disco di ricapitolazione, “Rrrruuuunnnniiii”.
Il trio qui offre un demente camuffamento tra il post-hardcore plateale dei Fugazi, la trance spasmodica dei Neu e le rime dadaiste insistite dei Cccp. Il dazio nu-wave è pagato dall’elettronica vintage delle tastiere indiavolate, mentre le voci al loro meglio risuonano come un mix caotico, ben oltre l’intelliggibilità, alla “Virgin Forest” dei Fugs. Il tutto è cullato da una sorta d’industrial demenziale-pirotecnico (“W”, “Pranzo da dio”, “Il ballo del quaquaraquà”).
Di comune accordo col titolo, è l’ennesima, perentoria e forse irripetibile affermazione dell’estetica del trio dei Resti Umani Non Identificati, e un non ritorno anche nel versante dello strazio cosmico che permea i poemetti, sferragliati da uno humour sistematicamente fine a sé stesso. Prodotto da Wallace con una particolare attenzione agli spunti ritmici della globalità degli strumenti.
10/03/2010