Sull'onda del successo di "Midnight Talks", gli A Toys Orchestra di Enzo Moretto ritornano, a formula pressoché invariata e ad appena un anno di distanza da quel disco-exploit, con "Midnight (R)Evolution".
Al loro palmares di melodie, il complesso aggiunge tutto un riciclo di stereotipi alla Grandaddy, particolarmente gustosi nell'apertura della title-track e nello ska sbarazzino di "Pinocchio".
In seguito però rendono più profondo il loro camaleontismo: la chanson a due di "Noir Dance", gli arrangiamenti suadenti di "Lotus", persino a due passi dal Morricone di "Giù la testa", il country desertico di "Mutineer Blues", e la sincera ballata dal passo solenne in stile "Harvest" di Neil Young e dall'umore Eels-iano di "Late September", una delle loro migliori in assoluto.
Gli A Toys Orchestra diventano definitivamente piccoli maestri di scioltezza con canzoncine folk-pop per voci deformate come "Aphelion" (che poi si lancia in effetti elettronici distorti) e con confessioni in mezzo-piano (poi mantra in mezzo-forte) come "You Can't Stop Me Now", degna dei These New Puritans. Il pegno del britpop è pagato con "Nightmare City", che pur contiene qualche grado di alienazione nevrotica.
Anche se privo della visione grandiosa del predecessore, è un disco - preceduto da un Ep e accompagnato da un Dvd retrospettivo sulla storia della band (curato da Alberto Fabi) - che scongiura qualsiasi facile speculazione di stile e forma e, anzi, li proietta nell'onda della loro felicità compositiva grazie a numeri di polposa dietrologia. Copertina "riottosa" tratta da uno scatto originale del giovane fotografo pugliese Alessandro Tricarico. Co-produzione Urtovox e Ala Bianca.
06/10/2011