Raccolta di outake e versioni alternative il nuovo Dan Sartain, che per la seconda volta in carriera immette sul mercato un disco retrospettivo.
Il risultato di queste rimanenze di magazzino, probabilmente assemblate dalla One Little Indian per tenere occupati gli scaffali dei negozi virtuali, lascia evidenziare una volta di più le notevoli qualità dell'apprezzato songwriter americano, uno dei più originali dell'ultima generazione.
Il mix è quello oramai consolidato: si va dal rock-a-billy, al garage, dalle desert ballad alle ubriacanti cavalcate tex-mex, dal sano rock‘n'roll fifties agli indiavolati root blues dei grandi padri, unendo aromi che sanno di praterie e duelli all'ultimo respiro, vecchi saloon e bourbon gustati in veranda al tramonto, Giant Sand e Willy De Ville, Quentin Tarantino e Sergio Leone, mariachi e chicani.
E un paio di cover, fra le quali l'ennesima rivisitazione di "Besame Mucho".
Il materiale qui incluso non aggiunge nulla di nuovo a quanto già conosciamo del cantante e chitarrista originario dell'Alabama. Viene da domandarsi quanti fan maniaci completasti di Dan Sartain esisteranno al mondo, disposti ad accaparrarsi il pur avvincente "Legacy Of Hospitality"
Forse sarebbe stato più furbo pubblicare una versione allargata di "Lives", uscito appena un anno fa, e del quale queste ventuno tracce avrebbero costituito un esauriente complemento.22/07/2011