Rinascimento sintetico e canzoni. Vintage elettronico e canzoni. Rivincita della nostalgia quarantenne sull'astioso conservatorismo rock reazionario che digrignava i denti tre decenni orsono. E canzoni. Tante canzoni. Plastiche, ariose, sensuali, "facili", contagiose, positive.
Leggi Ladytron e senti come un tuffo al cuore. E sorridi. Cammini a testa alta, inforcando gli occhiali da sole e vai incontro al mondo con spirito diverso, in barba a previsioni del tempo ostiche e a oroscopi sfigati. Ascolti Ladytron e fluttui sicuro nell'aria, sfidando le leggi della gravità, come se fossi inattaccabile. Il potere del miglior artigianato pop che sfiora il genio. "Gravity The Seducer" è il nuovo scrigno dei segreti, il luogo virtuale dove scovare le ricette migliori. Quelle del classic pop, elegante e pieno di sentimento, ma anche di piccole-grandi sorprese inattese. Un menù che sembra non rinnovare i propri piatti a tre stelle, eppure vi aggiunge di stagione in stagione un piccolo accorgimento che rende il tutto indimenticabile, candidato all'eternità.
Dodici brani di perfezione geometrica, nei quali trionfano le armonie vocali ("Ambulances" e Liz Fraser potrebbe essere fiera dei semi piantati) e la melodia appare come un approdo naturale, non come una pianificazione studiata e sudata; un "Mirage" per molti, troppi non baciati dalla fortuna. Dodici canzoni tutte diverse ma così ben amalgamate da sembrare un tutt'uno, come una lunga suite che procede leggera e danzante sulle ali di un suono vagamente malinconico, quasi ombroso eppure alla fine gaio.
E le vette raggiunte non possono che essere bianche, come ogni buon scalatore si augura: "White Elephant", un nuovo inno natalizio si direbbe, e "White Cold", dapprima esitante e poi implodente quando tutto sembrerebbe pronto per i fuochi artificiali. Un gradino sotto scorrono le tastiere battenti, come la pioggia che si fa grandine, di "Ace Of Hz", la corsa a perdifiato di "Ritual", l'epicità soffusa di "Altitude Blues" e quella trionfale di "Trasparent Days", il caldo secco e irresistibile che penetra le narici e ti porta al barcollare di "90 Degrees".
I Ladytron oggi non sono più solo un ingranaggio perfetto, ma un cuore pulsante; si sono fatti carne, un concentrato di emozioni cangianti racchiuse in un suadente involucro di plastica, la sorpresa contenuta nell'ovetto. Riletture elettroniche, sintetizzatori, ritmi dance e ricordi dark. Roba da enciclopedisti e chiacchieroni. Ladytron: canzoni. Bellissime.
14/09/2011