Ovo

Gli Ovo, con questo sesto album "Cor Cordium", festeggiano il decennale della loro attività discografica, sempre condotta con grande coraggio e determinazione, anche se i risultati artistici non sono sempre stati soddisfacenti.
Formati dal batterista Bruno Dorella (già in attività, precedentemente, con i pessimi Wolfango, con cui incise un paio di brutti dischi per I Dischi del Mulo) e dalla vocalist (parecchio amatoriale, per la verità) e chitarrista Stefania Pedretti, riuscirono, dopo le loro prime prove sulla label personale di Dorella, la Bar La Muerte, ad accasarsi brevemente alla Load Records di Providence, per la quale è uscito il loro miglior album, "Croce Via", nel 2008.

Ispirandosi ora al poeta romantico inglese Percy Bysshe Shelley, hanno dato alle stampe questo ambizioso "Cor Cordium", uscito questa primavera per la Supernatural Cat. Di sicuro questo è il loro disco meglio suonato e più compatto, che farà la gioia anche di coloro che ascoltano del metal estremo o d'avanguardia.
"Lungo Computo" e "La Bestia" sono condotte da una ritmica tellurica e mitragliante, sulla quale la Pedretti intona dei vocalizzi sgraziati ed esasperati, il tutto su un tappeto di distorsioni a metà strada tra i Lightning Bolt e le Melt Banana. "Nosferatu" e "Catacombecatombe" sono puro sludge-metal e uno stile doom depressivo è riscontrabile in "Orcus".
Più interessanti risultano essere i feedback modulati delle lunghe "Penumbra Y Caos" e "The Owls Are Not What They Look Like", che fanno entrambe tesoro della storica "Metal Machine Music" di Lou Reed.

La Pedretti gioca un po' a fare la Galas nelle rifrazioni vocali di "Marie" e "Smelling Death Around", con risultati un po' lontani da quelli espressi dalla sua musa americano-greca. Il disco si conclude con il noise-rock di "In Ogni Caso Nessun Rimorso", che ci riporta a quello dei giapponesi Zeni Geva di venti anni fa.

12/10/2011