Barna Howard

Barna Howard

2012 (Mama Bird)
alt-country, songwriter

Se “Barna Howard” fosse presentato come una registrazione perduta di Townes Van Zandt, sepolta sotto quintali di master in un vecchio studio del Sud degli Stati Uniti, nessuno metterebbe in dubbio l’autenticità delle sue origini. E questo, badate bene, è probabilmente uno dei più grandi complimenti che si possano fare a Barna Howard.
Oggi pare invece che sia più diffusa di un tempo l’attenzione all’emulazione, come se chi ascolta musica (e/o la propone) facesse parte di una grande forza di polizia internazionale, una “scientifica” dei diritti d’autore (anche quando nessuno avrebbe motivo di farli valere) e dell’innovazione artistica.

“Barna Howard” è sicuramente un’opera orgogliosamente demodè, che si dimentica di un trentennio o più, come se fosse passata una perturbazione passeggera. Cantastorie di razza, l’artista del Missouri – di stanza ora nella mitica Portland, Oregon – ha dalla sua un fingerpicking non invadente ma cristallino (che ricorda subito quello di Van Zandt), perfetto per tratteggiare le immagini di un’America di provincia, dominate da una piacevole nostalgia per luoghi e persone. “[...]Solo per esprimere il fatto di celebrare qualcosa, invece di essere triste perché è accaduta”, dice Barna per descrivere lo stato d’animo che ha guidato la sua ispirazione.
Con queste interpretazioni da primo Dylan – ma meno freewheelin’, come nella bella “Promise, I Won’t Laugh”– Howard non ha però niente di manierista, o di pacchianamente vintage. La sua è una scelta espressiva completamente connaturata alle sue peregrinazioni per gli spazi aperti della memoria (“Horizons Fade”), al suo sguardo così lucido sulle relazioni tra le persone, cosa questa di grande rarità nei cantautori contemporanei, presso i quali la saggezza pare spesso una qualità datata.

Sembrerà questo, forse, un atteggiamento reazionario di fronte alla progressione del gusto e dell’espressione, ma è semplicemente la constatazione che ci sono due categorie di arte, qualunque sia il modo contingente col quale si manifesta: una che abbraccia la vita, la comprende senza capirla; l’altra, che ci sbatte contro la testa, gridando per un aiuto che non verrà. Indovinate di quale fa parte la musica di Barna Howard.

15/10/2012

Tracklist

  1. Horizons Fade
  2. I'll Let You Pick A Window
  3. Tinker Creek
  4. I Don't Fall Much, Anymore
  5. Song For Joe
  6. Promise, I Won't Laugh
  7. It Hurts To Know
  8. Pat's House
  9. Turns Around The Bottle
  10. Timber Nails And Tears

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