Dark Dark Dark - Who Needs Who

2012 (Supply And Demand)
chamber-pop

Avete presente quelle donne che fai fatica ad affrontare, che ti inceneriscono con lo sguardo? Nona Marie Invie è proprio una di queste: lo si capisce anche senza averla incontrata di persona (evento che conferma le impressioni, per altro). La musica dei Dark Dark Dark, specialmente in questo nuovo “Who Needs Who”, sembra davvero una diretta espressione della figura della Invie, gli stessi strumenti una sua prosopopea.
Tra cavalcate pianistiche che ricordano la Legrand “propulsiva” di “Teen Dream” (“Tell Me”) e scherzi gitani alla Regina Spektor (“Without You”), il gruppo di Minneapolis realizza in questo terzo disco il suo lavoro più maturo.

Ancora più veementi e vibranti sono infatti le interpretazioni della cantante americana che, pur non dotata dei mezzi vocali delle già citate vicine, le supera per doti espressive, per puro carisma. Non sembra casuale leggere una sua intervista per la rivista femminista di Yale, già artista matura al cospetto del suo io di dieci anni prima, la ragazza col registratore dall’altra parte del tavolo.
A sentire le invettive di “Who Needs Who” (“I had/ the memory of trust/ I swallow it hole/ And from the mouth of you/ A constant cue/ Who needs who?”), un po’ di quella riot grrl è rimasta, in Nona Marie, e le sopravvive pur col suo stile da dolente blues-star, pur nello stile pianistico vieppiù classicheggiante, tendente in sostanza alle solenni volute dei primi Other Lives.

Una delle eroine evocate è Patsy Cline, nel pezzo forse più da “Closing Time” del disco, il quale un po’ dappertutto mostra questa atmosfera notturna, ammaliante, nel lento sepolcrale di “Hear Me”, solcato dalla luce della tromba; nelle compassate progressioni di “How It Went Down”, una delle più “plastiche” nell’esprimere lo stato d’animo col quale è stato composto il disco - un’analisi forse scarna, forse ancora in fieri, di un periodo della propria vita di grandi cambiamenti.
Uno di questi è senza dubbio l'interruzione del rapporto sentimentale tra la Invie e l’altra anima del gruppo, Marshall LaCount, che ha segnato anche un breve iato nel gruppo, avvenuto a cavallo tra il 2011 e quest’anno. Nona Marie correttamente definisce, in questo senso, lo spirito col quale ha scritto le canzoni di “Who Needs Who”: “Molte di queste canzoni riguardano la comprensione e l’accettazione delle sfumature delle mie emozioni. Le parti ovvie e quelle oscure. Ci sono momenti nei quali è giusto smettere di fantasticare e guardare in faccia la verità di quanto sta accadendo”.

Questo preciso momento, appena descritto, quello che forse segna il passaggio definitivo dalla gioventù alla piena maturità, potrà forse non cogliere le aspettative di chi vorrebbe l’espressione artistica sempre “giovane”, uno slancio d’inesperienza e di fede, non un’analisi a posteriori. In questo “Who Needs Who”, nei suoi affreschi pianistici, che illudono con la propria circolarità per poi manifestare un’impennata improvvisa, o per lasciare il passo a una coloritura ritmica, a un lontano accenno di tromba (“The Great Mistake”), invece si esprime compiutamente la grande epifania del primo, vero confronto con il passato.
Insomma, definire quest’ultimo lavoro dei Dark Dark Dark il loro “album della maturità” sembrerebbe quasi un gioco di parole, dato che proprio tale è l’argomento principale. Il corredo strumentale, assorto e insieme emotivo, non fa che assecondare questo concept sottinteso, del venire a patti con le proprie aspirazioni, nei confronti di sè stessi e degli altri. Il momento più triste e più felice nella vita di una persona, forse...

02/10/2012

Tracklist

  1. Who Needs Who
  2. Tell Me
  3. Last Time I Saw Joe
  4. Patsy Cline
  5. Without You
  6. How It Went Down
  7. It’s A Secret
  8. Hear Me
  9. Meet In The Dark
  10. The Great Mistake

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