Eric Chenaux

Guitar & Voice

2012 (Costellation)
alt-folk, songwriter

Il nome di Eric Chenaux incute rispetto: le stravaganze sperimentali che hanno caratterizzato la sua discografia sono interessanti, le sue amicizie sono di quelle che contano (Ryan Driver, Sandro Perri) e la Constellation Records è ancora una delle più audaci etichette contemporanee.
"Guitar & Voice", quarto album del musicista, è un altro tentativo di equilibrare elementi armonici e sperimentazione sulle orme del miglior alt-folk. Chenaux non sembra particolarmente interessato a un'elaborazione definitiva, resta viva la curiosità intellettuale che lo spinge all'esplorazione delle possibilità e restano i frutti del dialogo tra i due strumenti, la chitarra e la voce.

Ancora una volta la sensazione d'incompiuto lascia comunque l'amaro in bocca: le attese che genera l'iniziale "Amazing Background" sono spesso tradite da abrasioni stilistiche che spezzano l'incanto, piece strumentali come "Sliabh Aughty" e "Simple/Frontal" non vanno oltre il compiacimento tecnico e riducono l'impatto emotivo di un album dal fascino sotterraneo.
Eric Chenaux usa la melodia per irretire il pubblico, ma lo trascina in un suono quasi mono-dimensionale, che diventa a volte una gabbia (come nell'ottima "Put In Music") ma più spesso un vortice di distorsioni e delicati arpeggi, che in "However Wildly We Dream", per esempio, faticano a trovare la giusta luce.

Il recupero di due brani dall'esordio evidenzia la parziale crisi del songwriting, ma c'è comunque spazio per vibrazioni e nuove emozioni. "Dull Lights (White Or Grey)" coordina un racconto tra voce e chitarra dove non è l'originalità del risultato a sorprendere, ma il metodo.
Il brano sembra uscire dal miglior John Martyn di "Solid Air", ma il serrato duetto tra voce e chitarra è un gioco di pesi e misure. Le tinte folk della chitarra si sposano con l'umore greve della voce, che nel librarsi lascia il peso dei timbri sonori allo strumento ora imbrigliato in un suono quasi orchestrale.

L'esemplare chiosa finale di "Glitzing For Stephen Parkinson" ci ricorda perché Chenaux continua a stuzzicare la nostra attenzione e curiosità - il suo insieme di folk, drone, lirismo jazz, dissonanza e residui di suoni acustici conserva il fascino ammaliante dell'irrequietezza.
"Guitar & Voice" è un album difficile da amare, ma il suo segnale artistico sarà più evidente e rilevante quando Eric Chenaux riuscirà ad attraversare la coltre di nebbia che lo separa dal pubblico con un inatteso capolavoro. Per adesso, possiamo solo restare a guardare e ascoltare.

13/05/2012

Tracklist

  1. Amazing Background
  2. Simple/Frontal
  3. Dull Lights (White Or Grey)
  4. Sliabh Aughty
  5. Le Nouveau Favori
  6. Put In Music
  7. Genitalia Domestique
  8. However Wildly We Dream
  9. Glitzing For Stephen Parkinson

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