Ci sono due strade che conducono alla musica pop: una lastricata di buone intenzioni e un'altra priva di qualsiasi pudore. Senza dubbio, il pop-rock americano ha sempre mostrato una maggiore determinazione nel cercare di ricadere nella prima categoria.
Nell'era del punk e della new wave le differenze erano più evidenti: nessuna band inglese ostentava modernità dietro una coltre di sonorità tipicamente rock. L'ingenuità e l'inesperienza che rendevano fragili e innovative le creazioni di gruppi come Omd e Human League non avevano nulla in comune con gli eccessi synth-etici di Cars e Tom Tom Club. Fortuna volle che l'ispirazione fosse forte e radicata, e nessuno ebbe da ridire sui due versanti del pop, che spesso si incrociavano con efficacia e autorevolezza (Pretenders, Blondie, ecc.).
L'esordio dei newyorchesi Friends (da non confondere con la band inglese post-Smiths) riapre la sfida ideologica smuovendo critica e pubblico. Quando nel 2010 Lesley Ann, Oliver Duncan e Samantha Urbani diedero origine al nucleo della band, avevano idee precise sul loro futuro di pop-rock band.
Completato il tutto con Nikki Shapiro e Matthew Molnar, i Friends trovarono subito la strada giusta per il loro sound futuro: funk, indie-rock, un pizzico di punk e una spruzzata di suoni tropicali crearono il tappeto adatto per la voce lasciva e caratteristica di Samantha Urbani.
A questo punto mancavano solo le canzoni; "I'm His Girl" e "Friend Crush", i due singoli di presentazione, non potevano non stuzzicare la fantasia degli assetati di novità del pop. L'ondata di elettro-pop aveva cancellato dalla memoria molte sonorità anni 80, e i Friends erano lì pronti al recupero. Non è difficile pensare ai deliziosi pasticci pop della "Ant Music" di Adam & The Ants, o al funky ironico dei Tom Tom Club, ma c'è spazio anche per i Jackson 5, Joan Jett e i Pixies nelle melodie molto accattivanti del gruppo.
Sono abili ed esperti, i cinque di Brooklyn. "Friend Crush" è la canzone che tutti vorremmo che uscisse dalla radiolina per spezzare la monotonia del pop moderno; l'altro singolo, "I'm His Girl", scende in pista e ripropone la dance come arma letale della rivoluzione indie; in ultimo al gruppo non manca un po' di sana presunzione, e Samantha Urbani possiede tutte le doti di star alternativa a Lana Del Rey.
Come sottolineato in apertura, il pop americano è determinato e ricco di buone intenzioni, ma non sempre questo lo rende con-vincente - si fa fatica, infatti, a trovare altri hit single o altri spunti d'interesse in "Manifest!". La formula si ripete con una freschezza che arride sempre alle opere prime, ma manca quella profondità sonora che serve al pop per restare evergreen - inoltre il tono lo-fi smorza la verve di molti episodi. Si ha spesso la sensazione che i Friends soffrano di eccessiva autostima, non si comprende altrimenti perché brani come "Ruins", "Home" suonino come un'imitazione di loro stessi prima ancora che le loro sonorità raggiungano lo stardom.
Ho un brivido nel pensare quale meraviglia sarebbe potuta essere un'intuizione come "Mind Control", se solo il gruppo avesse osato sfidare i limiti del proprio sound, ma i Friends giocano la carta vincente del pop che sorride alle strutture più amate del rock e del funk, sicuri che il fascino snob farà di loro uno degli act più amati del 2012.
Piaccia o no, "Manifest!" sarà uno degli album più chiacchierati dell'estate e le loro canzoncine sveglieranno dal torpore molti annoiati new wavers della vecchia guardia; forse molti speravano nei nuovi Garbage, ma si dovranno accontentare dei nuovi No Doubt. I cinque di Brooklyn, inoltre, già ostentano vizi da star, si divertono ai party ricchi di granchio, capesante e pesce spada e assaporano il gusto della notorietà.
Non disturberemo certo la loro ascesa nell'olimpo del pop: per i Friends tutto è già pronto, la loro musica conquisterà il mondo, la loro immagine riempirà le copertine dei giornali e nessuno oserà ostacolarli, ma per tutti quelli che credono nell'arte del songwriting pop non c'è molto di cui gioire in "Manifest!". I singoli sono tutti e tre irresistibili, ma hanno la consistenza del ghiaccio, rinfrescanti ma pronti a sciogliersi al sole. Gustateli in tempo.
26/07/2012