È dal 2005 che Ilyas Ahmed, chitarrista di origine pakistana ma di stanza a Portland, porta avanti la sua ricerca sonora, miscelando raga, folk psichedelico e drone-music. Negli ultimi due anni, però, sembrava essere sparito dalle scene, dopo aver pubblicato il deludente "Goner" (che pure gli aveva consentito di sperimentate nuove soluzioni), seguito di un più interessante "The Vertigo Of Dawn".
Dentro di lui però si agita una fiamma eterna, la fiamma di una musica che lo rimanda, ogni volta, alla sua terra d'origine, in un corto-circuito emotivo che alla lunga ha finito per stimolare la sua ispirazione.
"With Endless Fire", del resto, è nato proprio in un periodo di profonda crisi dell'artista, una crisi qui esorcizzata e trasfigurata in brani che si confrontano con i temi della memoria, della perdita, dell'amore e dell'"elettricità". La lunga "Now Sleeps" assomiglia, quindi, ad una lunga marcia di redenzione, necessaria prima di calarsi nuovamente nelle profondità del folk ancestrale (il mood "rudimentale" di "Skin In Circles") e, soprattutto, prima di sintetizzare l'anima acustica e quella elettrica della sua arte ("Stained Sky", "My Mirage").
Non tutti i mali vengono per nuocere, recita quel vecchio adagio... e, di certo, anche Ilyas sarebbe d'accordo con noi, perché sembra davvero che il dolore e la sofferenza abbiano ridestato gli angoli più nascosti e creativi della sua anima. Ne siamo felici, restando volentieri dinanzi al fuoco immaginario che brucia nei pressi delle arcane evocazioni di "Every Minute Of Every Hour (For JR)" o di "Sapphire". La "fiamma infinita" si nutre della forza delle corde che vibrano, mentre la voce chiama da lontano, invocando la stessa essenza della malinconia ("By The Light").
02/02/2012