Om

Advaitic Songs

2012 (Drag City)
psichedelia esoterica

È ormai chiaro che il duo Cisneros-Amos è sempre più indirizzato verso una declinazione spiritualistico-esoterica della psichedelia.

A differenza dei precedenti lavori, queste cinque nuove tracce portano a un livello di maturità stilistica un percorso musicale che, almeno per quanto mi riguarda, fino a questo momento non è stato per nulla esaltante. Se dunque la qualità media dei brani è ancora lontana dall'essere memorabile, l'equilibrio degli ingredienti risulta qui essere almeno più rigoroso, quasi austero nel suo continuo mescolamento di tensioni etno-psichedeliche e pulsioni misticheggianti, ben assecondato da un uso sempre più frequente degli archi.

L'opera prende le mosse dalla litania sibillina e orientaleggiante di "Addis", che si muove sinuosa ed elegante, senza troppi fronzoli, perseguendo un'idea di trance spirituale che è un po' il fil rouge che amalgama i diversi brani. Fatta eccezione per la prima parte di "State Of Non-Return" (in cui domina uno stoner-doom roteante, comunque destinato a una delicata coda sinfonica), l'heaviness di un tempo è ormai del tutto obliterata da un pathos sostanzialmente pacato, come evidenziano le processioni pacificatrici di "Gethsemane" e "Sinai", incastonate in una smorzata vertigine cosmica. Brani, questi ultimi, che manifestano un dinamismo calcolato (forse fin troppo), in cui ogni singolo suono sembra calibrato al millesimo, ancorato alla ponderata direzionalità ritmica di Emil Amos.

Senza alzare troppo la voce e senza manifestare ancora chissà quali capacità compositive, gli Om (a conti fatti, una delle band più sopravvalutate degli ultimi anni...) realizzano un'opera dignitosa che riscatta, almeno in parte, un passato tanto decantato ma sostanzialmente poco incisivo.

10/07/2012

Tracklist

  1. Addis
  2. State Of Non-Return
  3. Gethsemane
  4. Sinai
  5. Haqq al-Yaqin