Poor Moon

Poor Moon

2012 (Bella Union)
psychedelic folk-pop

Un tramonto visto da cento pittori e fotografi non sarà mai lo stesso: in ugual modo, le sempre più numerose istantanee di vecchie pagine della musica anni 60 offrono più di un punto di vista. Abbandonati momentaneamente i Fleet Foxes, Christian Wago ci propone la sua esegesi del glorioso passato folk-psichedelico e beat americano, con citazioni di Simon & Garfunkel, Zombies e Beach Boys
E' un progetto potenzialmente intrigante. quello dei Poor Moon, che indugia gradevolmente sui dettagli, preferendo tecniche di sovraincisione alla aggregazione da rock-band. L’esordio sulla lunga distanza del gruppo di Seattle corre su due binari interpretativi e analitici diversi, offrendo approcci quasi discordanti. Il tono pastorale, bucolico e ingenuo tratteggia spazi surreali che evitano forme definite e si adagiano su strutture melodiche pressoché inoffensive.

Una mestizia vocale che evoca Art Garfunkel e un flusso lirico barocco e cristallino figlio di “Smile” dei Beach Boys: questi i due pioli che sorreggono le dieci tracce, che raramente assumono autonomia al di fuori dell’insieme progettuale.
Quasi come una raccolta di b-side, l’album dei Poor Moon offre solo due attimi avvincenti, ovvero la malinconica “Phantom Light”, tratteggiata da harpsichord e suoni medievali, e “Waiting For” unico guizzo verso il formato canzone dell’intero progetto.

Come moderni Hollies, Christian Wago e compagni indugiano in delizie folk in “Bucky Pony” e “Come Home”, e citano l’exotica di Arthur Lyman nella dilettevole “Holiday”, senza accentazioni o esuberanza.
L’esclusione di qualsiasi traccia dell’Ep “Illusion” concilia la sensazione che l’album dei Poor Moon nasca come un unico tessuto organico, assemblato con residui lirici familiari e confortevoli; il tutto per un ascolto da sottofondo psichedelico, ben poco consigliato a chi indugia in analisi profonde e cerebrali.

Christian Wago preferisce tratteggiare i tramonti e le lunghe distese del suo suono folk elegiaco, piuttosto che alterarne i colori; una scelta di stile che merita rispetto, pur restando piacevolmente in attesa di una più rilevante originalità, quella che lascia intravedere l’intenso lirismo della conclusiva “Birds”.

18/09/2012

Tracklist

  1. Clouds Below
  2. Phantom Light
  3. Same Way
  4. Holiday
  5. Waiting For
  6. Heaven’s Door
  7. Pulling Me Down
  8. Bucky Pony
  9. Come Home
  10. Birds

Poor Moon sul web