Tra le prime opere pubblicate dalla neonata label romana (sussidiaria della Rave Up rec, cara a fan di punk, power pop e hardcore), gli Style Syndrome sono tra le realtà tristemente dimenticate della scena wave/post-punk romana dei primi ‘80s.
Affezionata in particolar modo alle ritmiche travolgenti e ipnotiche, nonché al cantato suggestivo e talvolta onirico di Siouxsie, la band è riuscita a filtrare le sue radici dentro un’eleganza sofisticata molto femminile.
L’opener “Thinking About” e la successiva We Two” sono la dimostrazione eccellente di un suono in bilico tra onirico e paranoia, tra le nebbie esistenziali dei primi Cure e un lento passo di danza noir, un esorcismo cadenzato da incubi urbani (“Pressing Desire”).
Ritmi che si spezzano e si rarefanno in “Waving In The Dark”, in cui uno sghembo senso etereo gioca su un dancefloor fluorescente, mentre una rugiada psichedelica è attraversata dalle luci flebili di “Shining” e “To Stretch”, dove solo veloci e minimali linee di basso riescono a mantenere un senso di fisicità.
Siamo lontani alcuni anni luce dalle trame d’incanto dei Glove di “Punish Me With Kisses” (del loro unico disco del 1983) ma l’analogia si avverte in alcuni momenti e ci fa rimpiangere che di questo progetto sia rimasto così poco, questi sette brani provenienti da due dimenticati demotape.
Interrotta prima ancora di poter dare luce a uno stile più personale e complesso (che già si evidenziava in maniera marcata) gli Style Sindrome trovano qui una doverosa e finale testimonianza, prima solo rappresentata dalla storica antologia “Gathered”.
29/11/2012