Ty Segall & White Fence

Hair

2012 (Drag City)
psych-rock, garage

Forse oggi, più che in passato, è necessario per un artista mostrarsi non solo prolifico, ma anche "connesso"; incarnare insomma un hub, un punto di passaggio per chi voglia fare scalo in una certa scena. La comunità psych-garage del Pacific Northwest è stata particolarmente brava, in questi anni, a mantenere coesa una scena che ancora si sente aliena al grande circo dell'indie americano più in vista ma che, semplicemente, non vi si è ancora affacciata perché nessuno ha avuto l'ispirazione per scrivere qualcosa di meno autoreferenziale di quello che solitamente viene prodotto da queste parti.

Questa collaborazione tra Ty Segall e i White Fence non è da meno, e sembra rafforzare i confini del genere, più che espanderli. Nonostante le tentazioni post-punk ("Scissor People") e i seventies ciondolanti dell'iniziale "Time", "Hair" suona proprio come ci si aspetta da una collaborazione tra un collettivo arty e un mecenate-artista come Segall.
Nella slabbrata briosità di "(I Can't) Get Around You", nella trichechiana "I Am Not A Game", nel garage balneare di "Crybaby" la band parla un linguaggio comprensibile a chi già lo conosce; quindi, in primo luogo, si rivolge a se stessa.

Questo non significa poi necessariamente che sia un disco ermetico, ma semplicemente che, senza l'architettura "d'immagine" che lo circonda, attrarrebbe assai meno attenzione. "Hair" mostra i segni, insomma, di un pericoloso inbreeding, che, invece di promuovere idee e creatività musicale (non per un ideale "progresso" ma più semplicemente per la continua aspirazione al "bello"), la soffoca e la menomena progressivamente. Si attende a questo punto la prossima prova solista di Segall, la cui uscita è programmata tra due mesi.

29/04/2012

Tracklist

  1. Time
  2. I Am Not A Game
  3. Easy Ryder
  4. The Black GloveRag
  5. Crybaby
  6. (I Can't) Get Around You
  7. Scissor People
  8. Tongues

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