Crystal Stilts

Nature Noir

2013 (Sacred Bones)
psychedelic, garage, pop, new wave

C’è una similitudine alquanto stravagante tra i Velvet Underground e i Jesus & Mary Chain, autori di due esordi seminali e ancor oggi oggetto di culto, i due gruppi hanno visto saccheggiare in modo continuo non tanto le rivoluzionarie intuizioni primarie quanto quelle di alcuni loro progetti successivi. Questo avviene soprattutto tra le garage-band americane tanto devote al terzo capitolo dei Velvet Underground quanto al “Darklands” del gruppo inglese.

In questo immenso panorama della musica americana e delle college radio, emergono con vigore e personalità i Crystal Stilts, i quali non nascondono una devozione anche per Doors e Stooges.
La maturità raggiunta con il secondo album “In Love With Oblivion”, ha permesso alla band di evolversi rinunciando in parte al fascino del reverbero e del jangle-pop, le nuance psichedeliche che Frankie Rose aveva in parte portato via dopo l’esordio, sono ora di nuovo protagoniste del flusso armonico delle dieci canzoni di “Nature Noir”.

Il susseguirsi di citazioni e suggestioni sixties (dai Byrds a Syd Barrett) e new wave (Joy Division, Television) è sempre ammaliante e ipnotico, la voce baritonale di Brad Hargett regge una intensità emotiva a tratti criptica e disillusa.
”Nature Noir” offre più di una novità con una maggiore attenzione al dettaglio e un uso più rilevante di chitarra acustica e violini che non alterano il tono indolente e notturno della loro musica. I testi plumbei che raccontano dei difficili rapporti tra uomo e natura sono il fulcro essenziale del terzo album dei Crystal Stilts.

E’ la notevole qualità delle canzoni quella che rende l’ascolto di “Nature Noir” eccitante e gradevole, anche se incomincia a intravedersi una mancanza di progettualità dell’insieme che a tratti smorza gli entusiasmi, ma è solo un piccolo neo in un album ricco di ottime canzoni. Le vibrazioni psichedeliche sono sempre figlie dei Doors, ed è un piacevole deja-vu riassaporare le scorribande sonore alla Ray Manzarek in “Darken The Door” (che titolo!), o il raffinato incrocio di chitarre nella sregolata “Future Folklore”.
Il misticismo tribale di “Spirit In Front Of Me”, la psichedelia giocosa in chiave pop-rock di “Star Crawl” e la malinconia ancestrale di “Memory Room” (con un delizioso arrangiamento d’archi) sono un parterre sufficiente per archiviare “Nature Noir” come un disco interessante e riuscito, ora restiamo in attesa di quel fuoco sacro che possa veicolare tutto il potenziale del gruppo verso il loro atteso capolavoro.

12/10/2013

Tracklist

  1. Spirit In Front Of Me
  2. Star Crawl
  3. Future Folklore
  4. Sticks And Stones
  5. Memory Room
  6. Worlds Gone Weird
  7. Darken The Door
  8. Electrons Rising
  9. Nature Noir
  10. Phases Forever

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