Il progetto portato avanti da
Claudio Simonetti con l'aiuto di Giuseppe Previtali, Silvio Assaiante e Titta Tani, giovani esponenti della scena metal romana, ha come obiettivo primario di riportare alla luce, o meglio, continuare a diffondere il verbo delle colonne sonore cinematografiche che furono dei
Goblin, dei film dell'orrore italico dei 70 e non solo. In questo disco, rilasciato dalla genovese Black Widow, troviamo composizioni che fecero sì che il sangue dei film di
Dario Argento scorresse in maniera più glaciale, o che ritmarono il lento massacro ineluttabile de "L'alba dei morti viventi".
Risorgono qui i suoni mortali di questo passato orrorifico accanto a giochi di prestigio sintetici, come la "Toccata et Fuga" di J. S. Bach o il sarcasmo monocromatico anni 20 di "Torte in Faccia", trasformati nella carne ritmica quel tanto per renderli meno cinematografici e più da approccio live.
Un'operazione che forse può non interessare i meno "fan" di quel periodo e di quel mondo fatto di effetti splatter e musiche futuristiche, ma che può scavare dentro i ricordi e la nostalgia di molti affezionati e risultare un interessante primo approccio per i neofiti.
31/12/2013