Sottolineare che il prodotto non sia nulla di eccezionalmente innovativo è clausola, mentre denotare una certa logicità e buon senso nello scorrere dell'ascolto è promessa.
La band interamente al femminile e capeggiata dalla voce siouxsiana di Faith Holgate si marchia del segno della schiettezza e dell'inconfonfodibile pervasività di un femminismo contemporaneo, come testimoniato dal titolo dell'album: "Ragazze come noi; ma noi chi?".
Le quattro di Manchester, amanti di Hole e Debussy, stilano linee melodiche semplici e dirette, discontinuativamente sorrette dalle vocalità della Holgate che, su lungo periodo, risulta ripetitiva e importuna.
Le incursioni facilmente riconoscibili sono ibridi de Joy Division e Siouxsie & The Banshees ("Howlin'", "Girls Like Us") tra chitarre fondenti e bassi brontoloni ("Mad For You", "I Want It All"); pur senza ammissione diretta è ben udibile la deriva punk a-la Ramones di "Waiting for The End" e "The Darkest Day" oppure le cornici psichedeliche di Jesus & Mary Chain pur sempre avvolte nell'ululata atmosfera creata dall'ugola Holgate.
Pur non essendo particolarmente pregno di eclettismo, questo primo della post-pop-punk band inglese si dimostra un lavoro sufficiente, una basilare prova per future e più strutturate costruzioni artistiche.
(11/10/2013)