Cosmetic

Nomoretato

2014 (La Tempesta)
indie-rock

Dichiarata conclusa la “trilogia del fumetto” (in ordine cronologico: “Sursum Corda”, “Non siamo di qui” e il recente “Conquiste”), la formazione romagnola ritorna in pista con una line-up in parte modificata – al posto del chitarrista Motobecane figura ora il neo-entrato Ivan Tonelli - e un sound che dimostra la volontà di evolversi senza perdere l'identità.
La ricetta dei Cosmetic è sempre stata quella di abbinare grattugiate rock e spirito pop, partendo dal grunge degli esordi per scivolare nello shoegaze dei primi album e per proseguire man mano verso territori più propriamente indie-rock. Opposti che, album dopo l'album, si sono mescolati con sempre maggiore convinzione e maestria. Con “Nomoretato”, il quartetto romagnolo prosegue il suo cammino di rinnovamento sonoro, mantenendo sullo sfondo le istanze che l'hanno contraddistinto in oltre quindici anni di storia ma, allo stesso tempo, ricercando quell'innovazione formale che abbia i connotati di una nuova partenza.

Il primo passo è stato quello, più o meno casuale, di lavorare fianco a fianco – e per la prima volta - con un produttore: si tratta di Claudio Cavallaro, leader dei conterranei Granturismo. Per sua stessa ammissione, Bart (l'unico fondatore rimasto nei Cosmetic) stava cercando strade diverse rispetto a quelle battute in “Conquiste”: brani non necessariamente legati alla forma-canzone, diretti nei contenuti e spigliati a livello sonoro. La soluzione è stata trovata nell'impiego di macchine e compressori che hanno donato una veste lo-fi alle dodici nuove canzoni.
“Nomoretato” è dunque, senza dubbio, il lavoro più libero dei Cosmetic, quello meno vincolato a retaggi formali: la ruvidezza rock del passato diventa saltuario sottofondo, i riff liquidi seguono traiettorie meno stereotipate, la psichedelia è una soffusa compagna di viaggio che si insinua tra i brani e dona loro atmosfere tridimensionali.

La matrice pop sgorga nel gentile midtempo di “Nelle mani giuste”, forse il brano (volutamente) più a fuoco del mazzo, timido nel suo invito a ballare sulle macerie di una rivoluzione in bozze (“non mi importa di svoltare/ non pensate di poter fermare/ qualcosa che può scoppiare solo se si trova nelle mani giuste”), deciso nell'imboccare uno dei migliori ritornelli mai scritti dal combo italiano. La progressiva strutturazione di “Venue” irretisce nel suo incedere indolente ma ineluttabile: uno dei migliori estratti del disco.
“Occhi gialli sull'isola del mondo” immerge il suo indie-rock in un lisergico intermezzo strumentale, “Nomoretato” si accende a lampi in nuove esplosioni soniche. A metà album, “La stanza del figlio” e “Non ritornerò” imbracciano soluzioni acustiche per andare a toccare territori cantautorali, risultando egualmente convincenti. La strumentale “Continuum” sfoggia il lato più psichedelico della band, “Rocapina” e “Bordonero” si svincolano totalmente dalla forma-canzone per alternare momenti acustici a riff di matrice alt-rock anni Novanta e a piccole cavalcate psych-pop che confluiscono nell'etereo finale di “Reprise”.

Il tentativo di ricercare nuove strade senza perdere di vista l'identità del proprio sound è non solo intrigante, ma anche e soprattutto riuscito: i Cosmetic hanno trovato ancora una volta la quadratura del cerchio, mettendo in piedi uno dei migliori dischi italiani di questo anno che muore, un nuovo classico per una scena che spesso e volentieri difetta in idee e nuove proposte.

28/12/2014

Tracklist

  1. Venue
  2. Crediti
  3. Occhi gialli sull'isola del mondo
  4. Nelle mani giuste
  5. Stanza del figlio
  6. Nomoretato
  7. Non ritornerò
  8. Continuum
  9. Voragini - sotto i nostri piedi sicuri
  10. Rocapina
  11. Bordonero
  12. Reprise

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