Half Japanese

Overjoyed

2014 (Joyful Noise Recordings)
alternative

Cominciamo con una buona notizia: gli Half Japanese sono tornati. La seconda buona notizia è che il loro ennesimo comeback-album non è un affair industrial-nostalgico per pochi eletti. L’energia che trasuda in molti brani dell’album è sufficiente a garantire al gruppo un nuovo cult-status ultraventennale a partire da questo momento, non poca cosa se si considera che lo scenario storico e stilistico è notevolmente mutato.
L’unica cosa che ancora mette in relazione la band di “1/2 Gentlemen/not Beast” con l’ultimo parto sonoro è la voce nasale di Jad Fair, ma non va dimenticato che la loro discografia è camaleontica e mai baciata dalla coerenza stilistica, la loro proposta per il 2014 è più agréable e meno ostica che in passato, ma sempre ironica e irriverente.

“Overjoyed” festeggia i 40 anni della band, e lo fa consegnandoci almeno un piccolo classico come “Do It Nation”: un furioso crescendo di noise e voce distorta da un megafono che si libra su un unico accordo di chitarra. Gli Half Japanese non hanno perso la capacità di stupire con intelligenza, ma sono anche dei musicisti più consapevoli e maturi: il languore malsano della psichedelica ballata “The Time Is Now”, il rock-punk energico alla Red Crayola di “Mean To Be That Way” e il surf distorto di “Shining Star” non sono un mero esercizio stilistico, ma un punto di partenza per un'avventura che si annuncia interessante.

Comunque vogliate vederla o sentirla, la nuova proposta degli Half Japanese è più avvincente del loro ultimo passaggio discografico di tredici anni fa: forse non saranno più seminali o rivoluzionari, ma rimangono abili nel reinventare tutte quelle provocazioni artistiche e culturali che hanno dato genia al lo-fi indie americano degli anni 80.
Senza dubbio “Overjoyed” rimette in gioco Jad Fair e gli restituisce parte di quella gloria declinata da scelte autarchiche che negli Eighties non garantivano visibilità, ma aggiungere il nome dei Half Japanese al novero dei gruppi fondamentali della musica americana non è mai troppo tardi.

Immaginate dei Television più insolenti (“In Its Pull”), i Talking Heads era '77 (“Brave Enough”) o, perché no, i Magazine (“Our Love”), e scoprirete in “Overjoyed” tutta l’energia necessaria per rispolverare buone vecchie vibrazioni. Che poi si chiamino “As Good Can Be” o “Each Other’s Arms” poco importa, qui sono ancora presenti quei semi rocciosi che tra Stooges, Nirvana e i Rolling Stones hanno dato vita alla fiaba più affascinante del rock.

23/10/2014

Tracklist

  1. In Its Pull
  2. Meant To Be That Way
  3. Brave Enough
  4. Do It Nation
  5. The Time Is Now
  6. Our Love
  7. Shining Star
  8. Each Other's Arms
  9. Overjoyed And Thankful
  10. We Are Sure
  11. As Good Can Be
  12. Tiger Eyes