Sembra un peccato arrestare la crescita della propria scrittura, testimoniata dallo scorso “Nowhere Or Tammensaari”, oggi vecchio di tre anni ma già un miraggio lontano anche in questa riverniciatura di un disco già edito.
E invece tocca commentare una prova transitoria e artigianale ma comunque pregevole, nella quale I Am Oak rivede il proprio più incerto materiale degli inizi alla luce delle scarne progressioni elettroacustiche che caratterizzano il suo marchio di fabbrica attuale, spaziando dal mantra screziato di elettrica dei Low di “Birches” ai rombi funerei di “Yojihito”, dando quasi sempre la misura di una scrittura più massimalista e da sgrezzare (si eccettua forse l’enigmatica “Pollen From The Plains”).
Il carattere embrionale del disco rimane quindi un punto centrale e inevitabile di “Ols Songd”, tale da vanificare le aperture strumentali del disco (comunque sempre piacevoli, come in “Honeycomb”).
Speriamo si tratti solo di una pubblicazione occasionale, utile a completare il catalogo Snowstar ma soprattutto un preludio a un inedito vero e proprio.
(31/01/2014)