Quest’ultimo punto è senz’altro il più importante quando si tratta di giudicare lavori di questo tipo: senza una buona qualità melodica non si va da nessuna parte, quindi è da lì che deve partire l’analisi. Questo disco supera brillantemente la prova da questo punto di vista perché tutte le canzoni, nessuna esclusa, hanno la capacità di catturare l’orecchio dell’ascoltatore e di far sì che risulti piacevole seguire tutto lo sviluppo dei brani. In questo aiuta anche la struttura molto semplice delle canzoni stesse: strofa, ritornello, special e qualche breve stacco strumentale: non ci si stanca a ascoltare i brani perché non si nota mai niente di superfluo o ripetitivo. Aiuta molto anche una parte vocale che sappia dare calore e trascinare, e anche qui la missione è perfettamente riuscita. Robbie Grote, infatti, canta in un modo che a volte ricorda un Julian Casablancas più passionale, ma più spesso ha un timbro decisamente più rotondo e in ogni caso ci mette non solo tanto cuore, ma anche quella sana sfrontatezza che ci vuole affinché si percepisca il necessario carisma vocale.
Infine il suono, anche qui ovviamente molto semplice nella struttura, essendo basato solo su due chitarre, basso e batteria, ma anche in questo caso bello e interessante, perché né la sezione ritmica, né le chitarre si muovono in modo banale. I due chitarristi sanno sempre creare delle armonie e delle interazioni ben congegnate, sia quando suonano entrambi in elettrico che quando uno dei due ha una chitarra acustica, e anche nelle due canzoni in cui c’è invece solo l’acustica, questa viene suonata in modo azzeccato e efficace. Le parti di basso e batteria piacciono perché non si limitano a tenere il tempo, ma lo fanno in modo sempre funzionale alla struttura della canzone, rinunciando spesso a spingere con foga, ma mantenendo il giusto controllo: anche se sprigionano meno energia in senso assoluto, lo fanno in modo più utile a valorizzare il risultato complessivo.
In definitiva, questi giovani musicisti (due hanno 20 anni e due 19) mostrano chiaramente di avere le idee chiare e hanno saputo confezionare un album al cui ascolto viene naturale agitarsi e cantare forte proprio perché non suona come un qualcosa di già sentito, nonostante i dischi di questa tipologia siano tantissimi. Sul proprio sito dicono semplicemente di avere la passione nello scrivere musica onesta e la genuinità di questa affermazione si percepisce in modo netto grazie a questo lavoro.
(05/03/2015)