Anche per i Calibro 35 è arrivato il momento di tirare una linea e stilare i primi bilanci, dopo meno di dieci anni di una fulminante carriera durante i quali sono stati realizzati sei dischi in grado di consolidare una fama che ha ormai valicato i nostri confini, imponendo all’attenzione internazionale i quattro protagonisti del progetto.
Un disco dal vivo, interamente strumentale, eseguito in maniera ineccepibile, che mette in rilievo la straordinaria bravura di tutti i protagonisti, all’indomani di un piccolo scarto laterale: la scelta di affiancare alla consolidata esperienza nel campo dei temi poliziotteschi una convincente sortita nei territori della fantascienza.
Si è scelto di fissare per sempre su un supporto il best of della serata tenuta al Biko di Milano la scorsa primavera, nell’ambito del tour promozionale a supporto di “S.P.A.C.E.”.
Accanto al quartetto-base, e al grande manovratore Tommaso Colliva, per arricchire ulteriormente il sound del gruppo sono sul palco anche i fiati di Paolo Raineri e Francesco Bucci degli Ottone Pesante.
La prima parte del set è imperniata sugli estratti dall’album più recente, con in gran spolvero le dilatate atmosfere kosmische di “An Asteroid Called Death”, dense di psichedelia, e l’irresistibile jazz-funk di “S.P.A.C.E.” (con in grande evidenza il flauto di Enrico Gabrielli) e “Across The 111th Sun”.
La seconda parte è una vivace selezione dalle produzioni precedenti, a partire da quella “Eurocrime” che fissò a suo tempo lo standard di riferimento dei Calibro 35, per terminare con “Said”, ripresa dal disco che chiuse il cerchio, consentendo alla band di realizzare di proprio pugno, per la prima volta, una colonna sonora originale.
Non esattamente un greatest hits live, “CLBR35” è qualcosa di più: l’impeccabile istantanea di una serata che ha il grande pregio di riuscire a sintetizzare cosa sono stati i Calibro 35 fino a ieri e dove si stanno dirigendo oggi.
Un disco consigliato non soltanto a chi li segue da sempre, ma prezioso soprattutto per coloro che hanno imperdonabilmente perso o sottovalutato il lavoro finora svolto da Martellotta e compagni: si può ripartire da qui per ricostruire a ritroso tutto quello che si è perso finora.
10/11/2016