Yoko Ono

Yes I'm A Witch Too

2016 (Manimal Vinyl)
avant-pop

Quanto il personaggio e l’artista Yoko Ono siano fuori dagli schemi lo si deduce con evidenza fin dall’immagine di copertina, che mostra un’anziana signora ottantatreenne riversa in avanti a mostrare il proprio décolleté, neanche si trattasse di una soubrettina in erba.
L’ego della donna che (secondo molti) contribuì in maniera determinante a mandare a rotoli la più importante pop band di tutti i tempi e che si legò indissolubilmente a uno dei più grandi songwriter di sempre, condividendone vita privata, artistica e impegno civile, non cessa certo con il passare del tempo.

La sua discografia non eccelle per numeri imperdibili, ma la signora Ono ha avuto la capacità di capitalizzare al massimo quanto pubblicato negli anni, arrivando in tarda età alla decisione di (far) rimettere mano a molte tracce del passato, svecchiandole nei suoni e nell’aspetto grazie al contributo di musicisti molto più giovani di lei.
Questo è il secondo capitolo di una saga iniziata nove anni fa con il credibilissimo “Yes I’m A Witch”: ora ulteriori diciassette tracce vengono ripensate e ristrutturate alla luce di nuovi interventi.

Molto spazio viene concesso alla scena elettronica, con svariati episodi remixati per il dancefloor (“She Gets Down On Her Knee”, “Wouldn’t”) e su tutti il lungo remix firmato da Moby di “Hell In Paradise”, i quasi dieci minuti che chiudono sontuosamente la tracklist.
Ma ci sono anche le decise chitarre di “Move On Fast” e “Coffin Car”, a determinare le sferzate più rock della scaletta, mentre “Mrs Lennon” pare uscita dalla colonna sonora di "Kill Bill I", quasi fosse il commento del cartoon nel quale si narra la storia di O-Ren Ishii.

Le amichette giapponesi Cibo Matto rivedono “Yes I’m Your Angel”, il figlio Sean mette le mani su “Dogtown”, tUnE yArDs fa un lavoro molto personale su “Warrior Woman”, i Death Cab For Cutie intervengono su “Forgive Me My Love”, mentre “Walking On Thin Ice” è arricchita da un arrangiamento basato sugli archi che ne sottolinea ancor di più la drammaticità.
“Yes I’m A Witch Too”, una via di mezzo fra il disco tributo, il greatest hits e la traccolta di remix, pur nella sua discontinuità evidenzia una volta di più l’importanza della figura di Yoko Ono per le generazioni a lei successive, la degna chiusura del cerchio di un percorso artistico che ha fatto dell’esplorazione la propria ragione di vita.

25/02/2016

Tracklist

  1. Walking on Thin Ice (with Danny Tenaglia)
  2. Forgive Me My Love  (with Death Cab for Cutie)
  3. Mrs. Lennon (with Peter, Bjorn and John)
  4. Give Me Something (with Sparks)
  5. She Gets Down on Her Knees (with Penguin Prison)
  6. Dogtown with Sean Lennon
  7. Wouldn’t (with Dave Audé)
  8. Move on Fast (with Jack Douglas)
  9. Soul Got Out of the Box (with Portugal the Man)
  10. Approximately Infinite Universe (with Blow Up)
  11. Yes, I'm Your Angel with Cibo Matto
  12. Warrior Woman (with Tune-Yards)
  13. Coffin Car (with Automatique)
  14. I Have A Woman Inside My Soul (with John Palumbo)
  15. Catman (with Miike Snow)
  16. No Bed For Beatle John (with Ebony Bones)
  17. Hell In Paradise (with Moby)


 

Yoko Ono sul web