Per ingannare l’attesa fra l’inaspettata accoppiata “Depression Cherry”/“Thank Your Lucky Stars” e il prossimo lavoro in studio, Victoria Legrand e Alex Scally hanno creato un contenitore con tutte le B-side e gli outtake disseminati o lasciati in un cassetto lungo gli oltre dieci anni della loro carriera: 14 tracce fra alternative take e inediti mai comparsi in nessuno dei sei album fin qui pubblicati.
Il risultato finale brilla per omogeneità, a testimonianza di quanto il duo di Baltimora si sia sempre mosso sui medesimi binari, quelli di un dream-pop fortemente emozionale, nel quale a svettare sono i synth e la voce di Victoria, confortevolmente adagiati sui morbidi tappeti costruiti dalla batteria e dalla chitarra di Alex.
Per rendere la compilation ancor più intrigante, i Beach House hanno inserito due inediti, “Chariot” e “Baseball Diamond”, entrambi provenienti dalle session che condussero ai due album del 2015, e la personalissima cover di “Play The Game” dei Queen, pubblicata nel 2008 in un disco a supporto della ricerca sull’Aids (i ragazzi continueranno a donare a tale scopo ogni provento dallo sfruttamento della propria versione).
Da alcune note scritte dal duo, apprendiamo che la canzone più vecchia inclusa è “Rain In Numbers”, risalente al 2005, una delle prime registrazioni di fortuna compiute dalla band, utilizzando il pianoforte scordato di un amico (ancora non ne possedevano uno) e il microfono di un quattro piste portatile con il quale catturarono il tutto: il brano originariamente divenne la ghost track del loro omonimo debutto.
“I Do Not Care For The Winter Sun” è la remastered version del regalo donato ai fan all’indomani del tour del 2010, all’epoca resa disponibile online in free download; “Wherever You Go” era invece una secret song di “Bloom”. “Saturn Song” ed “Equal Mind” uscirono dalle medesime session, in particolare la seconda non venne inclusa in “Bloom” soltanto perché aveva esattamente lo stesso tempo di “Other People” e “They Are Like Twins”.
Ci sono anche alternative take di brani già editi, come “White Moon”, "Norway” (entrambe riprese da una live session per iTunes e remixate per adeguarle all’attuale estetica del duo) e “10 Mile Stereo”, riproposta in una versione remixata. In particolare in “Norway” è presente un bridge alternativo rispetto alla versione edita in “Teen Dream”.
Sono belle queste raccolte che, come “Pisces Iscariot” degli Smashing Pumpkins” o “Lost Dogs” dei Pearl Jam, consentono di completare discografie così ricche da essere costellate da numerose perle nascoste, meritevoli di venir sottratte al rischio dell’eterno oblio.
In questo, “B-Sides And Rarities” raggiunge alla perfezione l’obiettivo prefissato, e non soltanto per i fan oltranzisti dei Beach House. Un bel regalo estivo in attesa delle future evoluzioni di Victoria e Alex.
10/07/2017