Drøne

Mappa Mundi

2017 (drøne)
experimental, field recordings

Si prospetta come un laboratorio continuo il recente progetto a quattro mani di Mark Van Hoen e Mike Harding, che danno alle stampe il loro primo lavoro su cd a soli sei mesi dal vinile di "A Perfect Blind", seconda uscita sulla Pomperipossa di Anna Von Hausswolff. Un passaggio necessario, in quanto dal formato della doppia suite ci si sposta verso l'atto unico di "Mappa Mundi", composto di cinque movimenti riuniti entro la stessa traccia.
Se già le suggestioni dell'ensemble riunito nel predecessore apparivano volte a evocare uno scenario ascrivibile a una minaccia apocalittica, qui il binomio Drøne traccia le coordinate di quello che potrebbe esserne l'aftermath, secondo un'indesiderabile prospettiva ove l'elemento umano risulta riconoscibile solo nell'ombra di ciò che che si è lasciato alle spalle.

L'eco distante di lavori di forza - miniere, cantieri, complessi industriali - si dilegua ben presto per far spazio dapprima a un rombante effetto di TV static, poi a una sequenza ininterrotta di segnali radio abbandonati, frequenze disperse che non agiscono più da intermediarie di messaggi e vagano come spettri di una civiltà remota. A metà strada compaiono voci registrate in lontananza, ma la mescolanza delle consunte sorgenti audio fa pensare a filmini privati e materiali di repertorio a lungo dimenticati, testimonianze che nessuno ascolterà mai più.
Le fredde manipolazioni di Van Hoen e Harding riportano ai primi tormentati nastri messi a punto negli studi di Colonia nel secondo dopoguerra, ma sebbene qui l'intento compositivo si faccia molto più blando, l'effetto d'insieme è quello di una lenta e desolante panoramica tarkovskijana su una realtà cui non spetta più una redenzione ultima.

Non c'è, in questi trentacinque minuti, alcuna concessione a un afflato melodico da parte di sezioni strumentali, né la spinta drammatica di un bordone montante: tutto il carico espressivo ricade sul non-detto, l'assenza di quel che normalmente ci aspetteremmo di trovare tra questi solchi. Un assemblaggio di field recordings anonimi va così a delineare una mappatura impossibile, laddove non rimangono impronte visibili di quella presenza che in prima istanza ridusse il mondo a una tavola.

15/10/2017

Tracklist

  1. Mappa Mundi

I. Voice of the People
II. Horizontal Direction
III. Telegraphy Beacon
IV. Echo of Hope
V. Shannon Volmet

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