Droning Maud

Beautiful Mistakes

2017 (I Dischi Del Minollo)
alt-rock
6.5

“Beautiful Mistakes”, secondo album in dieci anni di esistenza, trova i Droning Maud al top della forma. Come e meglio di “Our Secret Code” (2013), è un’altra prova di classe e rigore per i laziali. Le loro ballate metafisiche fanno ancor più pulizia nel sound mentre scavano nella psiche.

Arrendevoli e catalettiche, “Some Call Love” e “On The Corner” sono basate su uno strimpellio praticamente invariato. “Miscommunications” ricalca i toni pensosi e gli avvicendamenti sottili della “Nightwatchman” degli American Music Club, e il ritornello drammatico e una piccola jam finale, in “Lazy Sun”, ne placano i Radiohead-ismi impliciti. “Dust”, quasi non cantata, opalina ma con strappi di rabbia, è l’ultimo ritrovato in fatto d’imitazione dei Bark Psychosis.
Al di fuori delle ispirazioni, pur rielaborate potentemente, stanno peraltro i momenti più epici, gli ampi, lirici voli soul di “Storyteller”, avvolta di cori angelici elettronici, e il lattice psichedelico che apre “Simple Things”, forse la visione più acuta di tutto l’album.

Con qualche miglioria tecnica, un canto maturato in alte espansioni verso l’iperuranio (Maurizio Tavani, sempre più autore e leader), e delle tastiere sottili ma ficcanti (Silvio Scarapazzi), fa sentire per bene la sua drammatica spontaneità in quasi tutti i pezzi. Tranne proprio dove dovrebbe mostrarsi di più, cioè nel singolo di lancio (“References”, quasi solo electro), ed è uno dei punti deboli. L’altro inficia l’ascolto ma si fa perdonare: mancando Messere, deus ex machina del predecessore, la produzione lascia di quel tanto a desiderare. Ma per il resto, è un disco intonato, il loro apice.

13/07/2017

Tracklist

  1. Some Call Love
  2. Miscommunications
  3. On The Corner
  4. Lazy Sun
  5. Simple Things
  6. Storyteller
  7. References
  8. Dust

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