Francesco Giannico & Giulio Aldinucci

La nuova collaborazione tra due dei protagonisti indiscussi dell’elettroacustica italiana che si coniuga con l’elemento visivo, Francesco Giannico e Giulio Aldinucci (quest'ultimo reduce da quello che è probabilmente il suo miglior album solista, "Goccia"), ripercorre il sentiero precedentemente battuto con “Agoraphonia” (2016), notevole esperimento di registrazioni ambientali che diventano il fulcro per la creazione di una serie di brani connaturati e compenetrati nell’ambiente stesso.
“Reframing” inverte le precedenti intuizioni, sottraendo la centralità dell’elemento ambientale preregistrato per metterlo al servizio della musica, che stavolta sovrasta ogni altro fattore con un flusso visionario, ora etereo ora screziato da contorti venti elettronici.

La title track inizia come era finito “Agoraphonia”, ma ben presto si appropria di una sua personale autonomia grazie a un loop sintetico che assume connotati tra il religioso e il disincanto; come se i primi Popol Vuh cosmici e le intro dei Godspeed You! Black Emperor trovassero un punto d’incontro che fa sognare a occhi aperti. “Encoding” usa il suono degli scampanellii per dare vivacità e significato a un semplicissimo flusso sonoro; il risultato finale si muove tra ambient e musique concrete e termina in un finale quasi da nibelunghi wagneriani.

I dodici minuti di “Retrieval” sono figli di un’ulteriore opera di sottrazione, vento sonoro spettrale ridotto ai minimi termini in cui a variare costantemente sono soprattutto gli elementi timbrici. Le screziature heckeriane di "Iconic" e le pseudomelodie onirico-minimali di "Echoic" arricchiscono l'album senza aggiungere nuovi sostanziali elementi alla discografia di Giannico e Aldinucci. 

20/08/2017