A pochi mesi dal debutto solista di "The Alchemist Organizer", Giovanni Leonardi (Carnera, Siegfried, Divisione Sehnsucht) si ripresenta allo scadere di questo 2017 con "Monarch", seconda parte di una ideologica trilogia. Se nel primo capitolo Leonardi si era calato nelle vesti di un alchimista del suono, questa volta esce dal suo laboratorio per plasmare un concept-album legato alla manipolazione delle menti, il cui titolo richiama quello della misteriosa programmazione Monarch, ma allude anche ai condizionamenti psichici del mercato globale. Accompagnato ancora una volta dalle sue macchine analogiche, Leonardi offre undici improvvisazioni in studio, scandite da ritmi industrial-dub continuamente soggetti a mutazioni. La mente dell'ascoltatore diviene pertanto un teatro scenico abitato da glitch, sample spettrali e sintetizzatori sadici, che portano alla mente l'elettronica claustrofobica degli Autechre, non disdegnando neanche qualche incursione nei territori più propriamente industrial.
Questa distopica tregenda prende il suo abbrivio con "Mk Ultra", presentando l'eponimo programma della Cia per il controllo delle menti, un carosello di suoni infernali gestito dai cosiddetti "Handler", le cui voci ipnotizzano l'ascoltatore a suon di fruste elettroniche. Se gli impulsi tanatologici regolano poi "The Manchurian Candidate" e "Programmazione Delta", un procedimento che si riferisce alla possibilità di trasformare dei semplici cittadini in terroristi spietati, "Sex Kitten" si riferisce d'altro canto alla programmazione atta a eliminare ogni inibizione e a creare così delle vere e proprie schiave sessuali. L'abbattimento di ogni libido viene rappresentato dai magnetici ritmi dub, che creano una camera magmatica di oscillazioni e scratch ossessivi che ribollono sullo sfondo, non mancando in seguito di clangori industriali ("Odile", "Monarch") e sferragliamenti minimal-techno con improvvise deflagrazioni ("Frattura).
Chiudono le ostili pulsazioni "I Was Perfect", con un ticchettio al metronomo nel background che sembra quasi voler svegliare l'ascoltatore dall'incubo a occhi aperti in cui è inesorabilmente caduto.
21/12/2017