Ho sempre percepito un leggero stupore, e un po' di imbarazzo, da parte di Liza Minnelli nella sua apparizione nel video di "Don't Drop Bombs" - secondo singolo estratto dall'album realizzato con i Pet Shop Boys - costretta a inventarsi alcuni passi di danza su una passerella incorniciata da un surreale paesaggio natalizio. Senza alcun dubbio anche Gene Simmons, quando consigliò il gemellaggio artistico, non era del tutto consapevole dei rischi di tale operazione, ma alla fine il successo spazzò via tutti i dubbi, sigillando un evento quasi unico nel panorama pop.
Al contrario della retromania - che di solito vede giovani musicisti inseguire vecchie glorie del passato, nel tentativo di emularne il percorso stilistico - con "Results" si realizzò un'operazione inversa, con Liza Minnelli che dalla musica di Randy Newman e Harry Nilsson e dai fasti dei Muscle Shoals, oltre che dal successo cinematografico, passò senza indugi alle pulsanti ritmiche del pop elettronico.
Il risultato è un album che a distanza di anni conserva le sue peculiarità, rimarcando lo spessore di Lowe e Tennant, artefici di una musica che con innovative sonorità synth-pop, melodie sontuose, argute poliritmie e testi ricchi di riferimenti alle angosce della società metropolitana ha rappresentato un unicum nel panorama della musica elettro-pop.
Dall'altro versante, Liza accettò la sfida, prima superando lo shock che provò quando Neil Tennant le svelò che al di fuori delle macchine non ci sarebbero stati musicisti in studio, poi mettendo al servizio delle dieci canzoni (tre cover e sette canzoni originali) tutte le possibilità espressive della sua voce, calando perfino in registri vocali più bassi in "I Want You Now" e in "Twist In My Sobriety" di Tanita Tikaram, al fine di catturarne tutta la forza interiore.
Non vi è difatti nessuna incertezza neppure nel remake del brano di Stephen Sondheim "Losing My Mind", che, spogliato della sacralità intellettuale della sua collocazione teatrale, riportò il nome dell'attrice e cantante americana in tutte le classifiche di vendita, con gioia anche dello stesso Sondheim, che si era dichiarato in un primo momento poco felice della versione elettro-pop del suo brano.
Nel frattempo Angelo Badalamenti, che di lì a poco sarebbe salito agli onori della cronaca per la colonna sonora di "Twin Peaks", e l'ex-Art Of Noise Anne Dudley si prodigarono per garantire le orchestrazioni delle due mini-sinfonie pop "Tonight Is Forever" e "Rent", quest'ultima riletta in maniera magistrale dall'artista americana.
Riproposto con ben due dischi di remix (uno dei quali interamente dedicato a "Don't Drop Bombs") e un Dvd con rare immagini e video, il cofanetto di "Results" riporta all'attenzione del pubblico un album che fu accolto all'epoca con eccessiva superficialità.
Ma se avrete la pazienza di dargli un ascolto non fugace, scoprirete che non sempre la musica pop è così banale come sembra.
15/10/2017