Vivere di musica, viaggiare per il mondo e pubblicare dischi solo quando si ha voglia; Tanita Tikaram vive in un mondo tutto suo, che orbita al proprio passo fuori dal tempo e dalle mode. Del resto, un po' outsider lo è sempre stata. Basta riascoltare i suoi vecchi dischi per ricordarsi come, pur giovanissima, componeva già armonie nel modo più classico del termine, ma unendole poi a testi spesso cripitici e inusuali. Tanita non è affatto timida, badate bene, quanto piuttosto schiva e sostanzialmente disinteressata all'arte del compromesso. Felice di fare quel che fa, sembra non aver bisogno di nessuno se non di quella piccola fetta di pubblico che la segue da sempre.
La sua nona fatica "Closer To The People" non fa altro che confermare il suo savoir faire; l'ascoltatore "critico" troverà in queste nuove dieci tracce solamente una classicità ormai ben nota e ampiamente collaudata. Tanita è una songwriter che non segue i caroselli dell'industria, al punto che fu lei stessa a ridimensionare (un po' ingiustamente, ndr) il suo "The Cappuccino Songs" (1998), ritenendolo fin troppo modaiolo nella produzione. Da allora, infatti, Tanita sembra viaggiare quasi a ritroso, e oggi persino quei pimpanti momenti a cavallo tra rock'n'roll e lavaggi elettronici che avevano animato l'ultimo "Can't Go Back" sono stati alquanto smussati; "Closer To The People" viaggia su una rilassata vena jazz/folk, perfetta per far da contorno alla sua profonda voce.
Da segnalare comunque lo sbuffante trenino lanciato a tutta birra di "Glass Love Train", un inusitato passo di rumba in "The Way You Move" e persino un vago accenno di morna in "The Dream Of Her", che si sarebbe quasi potuto immaginare intonato da Cesaria Evora. Ma il pezzo più bello è forse il pacato blues del brano di lancio "Food On My Table", che sembra quasi richiamare il Tom Waits più elegiaco e domenicale.
E domenicale è forse il modo migliore per descrivere "Closer To The People", un album di sentimenti riflessivi e rilassati, ottimo da mettere sullo stereo durante un pacifico primo pomeriggio mentre sta salendo il caffè. Nulla di nuovo, insomma, ma come ormai da tradizione nelle uscite di Tanita, anche questo sarà un disco che piacerà a chi già l'apprezza.
22/03/2016