Martina Lussi

Selected Ambient

2017 (Hallow Ground)
ambient/elettronica

Anche in un periodo che ha visto il più denso proliferare di nuovi compositori ambient – un arco di almeno quindici anni, ormai – sopravvive il luogo comune o l’ingenua convinzione che si tratti di un genere musicale ambivalente, adatto sia all’ascolto attentivo che al sottofondo “neutro” per le nostre comuni attività. Sempre più spesso, invece, l’estetica ambient sembra volta ad abitare lo spazio, a “plasmarlo” anziché riempirlo con vaghe suggestioni sensoriali. Non è un caso che in varie istanze si arrivi a parlare di sound art, e si creino contesti che favoriscono l’intersezione con il linguaggio installativo.

A conferma di ciò, l’accurata selezione della performer svizzera Martina Lussi tra le sue composizioni appare dedicata non a brani ambient ma a veri e propri “ambienti sonori” ispirati alle diverse conformazioni di quattro pietre preziose. Queste gemme minerali, tuttavia, non evocano un’applicazione in amuleti dai poteri atavici, ma più semplicemente la loro particolare, immota essenza fisica, altrettanto misteriosa ai nostri occhi, entro cui sono inscritte forze e mutazioni materiche imperscrutabili.

Le venature blu scuro della sodalite si intrecciano delicatamente ma in maniera indissolubile: su un tappeto di sintetizzatori si spandono le brevi pennellate melodiche di una chitarra in tremolo, creando un leggero effetto psichedelico più prossimo alla morfina che agli allucinogeni. Le geometrie concentriche dell’agata, invece, vengono reimmaginate tramutando una superficie poco mossa in un battito minimal-techno ovattato, percorso da saette e ombreggiature elettriche.
Brilla di scampanellii in reverse e progressioni regolari di synth il quarzo citrino, come una pietra dorata la cui opacità lascia tuttavia filtrare una luce trasfigurante. Da ultimo, il bordone ondivago associato all’opale, che se già esternamente appare ammantata di liquide sfumature arcobaleno, al suo interno si direbbe nasconda interi scenari rupestri sottratti a pianeti sconosciuti.

Edito da Hallow Ground e masterizzato con la consueta sapienza e sensibilità da Lawrence English, “Selected Ambient” dimostra la ragguardevole qualità compositiva dell’artista di Lucerna, da tempo attiva in patria in svariati contesti performativi. Trattandosi per giunta della prima pubblicazione in full-length, questa sintesi assume ancora più rilevanza e impone di seguire da vicino i successivi sviluppi della sua poetica elettronica.

21/11/2017

Tracklist

  1. Sodalith
  2. Achat
  3. Citrin
  4. Opal

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