Lucero

Among The Ghosts

2018 (Thirty Tigers)
rock, americana

Un grande paese l’America, una realtà culturalmente sfaccettata e ricca, che a raccontarla tutta non bastano i fiumi d’inchiostro, le immagini cinematografiche e le note su note di tante band e cantautori. I Lucero sono di Memphis (Tennessee), la loro musica è una grintosa sintesi di soul, rock, country e punk, altamente incendiaria nella sua dimensione live, un altro spaccato di uno scenario creativo in continuo movimento.

Registrato nel leggendario studio di Sam Phillips, “Among The Ghosts” è l’undicesimo album della band, il primo a sfumare decisamente verso sonorità meno grezze e ben lontane dallo spirito rock’n’roll degli esordi, anche se le prime avvisaglie erano già presenti nel precedente “All A Man Should Do”. Il nuovo album dei Lucero è un progetto che in parte abbraccia le inquietudini della cinematografia americana, il cantante Ben Nichols si è ispirato molto al lavoro del fratello, regista, Jeff Nichols, mettendo insieme una serie di canzoni concepite come un racconto e non un frammentario diario autobiografico. Non è un caso che lo stesso Jeff abbia diretto un corto ispirato da una delle canzoni dell’album: “Long Way Back Home”.

La sfida non è delle più facili, i riff rock’n’roll sono in parte accantonati, in favore di un suono più greve e oscuro, le scorribande pianistiche alla Jerry Lee Lewis sono quasi assenti, mentre le chitarre acustiche prendono il sopravvento, sottolineando il carattere dolente e sofferto di “Among The Ghosts”. Spesso gli arrangiamenti sono leggermente ingombranti (“Everything Has Changed”), o gradevolmente prevedibili (“Bottom Of The Sea”), ma episodi come “Always Been You” e “Back To The Night” catturano in pieno lo spirito di quella vecchia America popolata da cowboy, vagabondi, soldati e padri di famiglia, un immaginario che sembra essersi impossessato della scrittura e delle atmosfere della musica dei Lucero, al punto da trascinarla verso derive gothic-folk.

Parte del fascino è da ricercare ancora una volta nella voce graffiante di Ben Nichols: difficile resistere al quel timbro grezzo e greve, che senza alcuno sforzo scorre ora fluido (“Cover Me”), ora ricco di pathos (“To My Dearest Wife”), svelando tutte le sfumature di un sound apparentemente granitico. A “For The Lonely Ones” spetta il compito di chiudere il progetto, ripristinando per un attimo quel delizioso mix di honky-tonk, Memphis sound e riff diabolici, tipico della band (a tal proposito consiglio l’ascolto dell’ottimo album del 2009, “1372 Overton Park”).

Peccato che proprio quest’ultima traccia sottolinei ancor di più la distanza con il passato, gli arrangiamenti, non del tutto a fuoco e a volte eccessivi, non rendono giustizia al reale potenziale della band, e nonostante “Among The Ghosts” resti un progetto pregevole e interessante, non possiede quel brio necessario a elevarlo dalla media della produzione rock americana contemporanea

31/08/2018

Tracklist

  1. Among The Ghosts
  2. Bottom Of The Sea
  3. Everthing Has Changed
  4. Always Been You
  5. Cover Me
  6. To My Dearest Wife
  7. Long Way Back Home
  8. Loving
  9. Back To The Night
  10. For The Lonely Ones






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