È in arrivo un nuovo album per la regina dell’avant-noise danese, Frederikke “Puce Mary” Hoffmeier, per l'occasione di nuovo assieme a Jesse Sanes (Liebestod/Hoax) sotto la sigla JH1.FS3. “Trials And Tribulations” costruisce un nuovo mosaico post-industrial dalle tinte ambient oscure, un lavoro denso di spoken word, field recording, drone music e colonne sonore immaginarie per un “cinema per l’orecchio”.
Nell’album, in uscita per la label american Dais Records, si fondono incubi ed elementi biografici come in uno sfocato e tragico film in Super 8. Anche nel precedente “Loyalty”, licenziato nel 2017 per la svedese iDEAL Recordings, il dato biografico veniva utilizzato per evocare tensioni e orrori del quotidiano, qui, però, ci si addentra ancora di più in una dimensione cupa e perturbante, densa di reazioni sonore viscerali. Un vero e proprio viaggio nell’orrore e nel male di vivere che ha il culmine nella straziante e bellissima “At The Bottom Of The Night”, brano che non sfigurerebbe nella colonna sonora di in un film di David Lynch e che dimostra le versatili potenzialità canore della Hoffmeier. La traccia era stata anche pubblicata anche nell’ottima compilation della iDEAL, “The Black Book”, uscita nel 2018.
Nell’iniziale “Far From Spring” gli archi creano un’atmosfera di tensione che ricorda un po’ i Coil più implosivi e lisergici, mentre in “Every Little Detail” ritroviamo quel tappeto sonoro che fa da sfondo alla narrazione del duo, tra dettagli del quotidiano e intimità sessuale, tutti elementi molto presenti anche in “Loyalty”.
In brani quali “Aleppo In Headlines” e “The Chaos Of Illusions” prevale invece una dimensione dark-ambient che marca questa nuova uscita in maniera decisa. Tra i due album c’è stato uno scivolamento dal cut-up biografico ed esistenziale a una sorta di horror soundtrack. Si ascoltino, ad esempio, “Pipe Talk” e “Nice”, dove i campionamenti e le voci quasi sembrano affogare in un collage micro-rumorista realmente terrorizzante.
Altro punto forte dell’album è “Infinite Emptiness Of A Heavy Heart”, brano che era già apparso in una versione differente in “Allegiance”, nastro autoprodotto nel 2017. La traccia si pone nel solco della migliore Puce Mary, rievocando anche alcuni momenti meno harsh noise e più atmosferici di “The Spiral”, allo stato attuale il capolavoro dell’artista danese.
“Trials And Tribulations” fotografa uno dei migliori live-act post industrial che potreste vedere dal vivo attualmente; un album altamente consigliato a tutti gli appassionati di certe sonorità ambient e drone, nerissime e sensuali quanto claustrofobiche e lascive.
10/02/2019