Keith Richards - Talk Is Cheap (reissue)

2019 (BMG)
classic rock, blues, funk

Sin dai primi 70 il nome di Keith Richards figurava in testa alle classifiche che segnalano i personaggi famosi col maggior rischio di morire entro l'anno. In tanti si sono sbriciolati nei cinque decenni successivi, ma Keith è ancora lì. Nel 1990 andai a vedere un concerto dei Rolling Stones allo Stadio Flaminio di Roma, evento percepito come l'ultima opportunità per vederli su un palco. Calcolo sbagliatissimo: gli Stones sono ancora attivi. Soltanto (la notizia è di questi giorni) un intervento al cuore di Mick Jagger ha costretto la band a rinviare la partenza del prossimo tour negli States.

Negli anni 80, però, gli Stones non se la passavano benissimo: vendevano sempre tanto, erano la più grande rock'n'roll band del pianeta, ma dopo lustri trascorsi sulla cresta dell'onda i rapporti interpersonali si erano fatti tesi e l'ispirazione affievolita. Jagger si imbarcò in una quantomeno discutibile carriera solista; per riempire il tempo rimasto libero, anche Richards nel 1988 decise di dare alle stampe il primo lavoro senza i compagni di una vita. Nacque così "Talk Is Cheap", oggi festeggiato con una reissue rimasterizzata, contenente la tracklist originale, su cd e vinile. Chi se la sentirà di spendere qualcosa in più potrà optare per il box deluxe, arricchito da sei bonus track, due 45 giri, un book fotografico di ottanta pagine con interviste, un laminato del tour, due testi con note a margine, un plettro commemorativo del tour e due poster. Ancor più ghiotto il super deluxe boxset numerato, a tiratura limitatissima che, oltre a contenere tutto quanto già elencato, include un involucro esclusivo con riproduzione della Fender preferita da Keef.

Sono passati trent'anni, in un lampo, e riascoltandolo oggi non è difficile trovare confermate tutte le impressioni di un tempo: "Talk Is Cheap" non solo restò qualitativamente superiore a qualsiasi lavoro del Jagger solista, ma era dannatamente più brillante e sexy di qualsiasi disco dei Rolling Stones di quel periodo: basti ripensare ai discontinui contenuti degli immediatamente precedenti "Undercover" e "Dirty Work". Keef aveva sempre cantato qualche pezzo negli album della band madre ("Happy" e "Connection" le sue preferite), e continuerà a farlo successivamente: perchè non fare finalmente il frontman in un progetto tutto proprio? Selezionò per l'occasione sodali talentuosi in grado di assecondare le sue scorribande alla chitarra, e diede loro un nome: X-Pensive Winos. Una band coi fiocchi, ma non va dimenticato che l'album venne nobilitato anche dalla presenza di molti altri amici importanti, fra i quali la moglie del Boss, Patti Scialfa, e l'ex-compagno rotolante Mick Taylor.

Le canzoni furono scritte assieme al batterista Steve Jordan e riassumono una bella varietà di stili: dal trascinante funk di "Big Enough" (con Bootsy Collins al basso a Maceo Parker al sax) e "It Means A Lot" alla modalità Stones del singolone "Take It So Hard", dai decisi riff di "Struggle" al puro rock'n'roll di "I Could Have Stood You Up", dallo stiloso soul da camera da letto "Make No Mistake" (con ospiti i Memphis Horns e la voce di Sarah Dash) all'orecchiabilità di "You Don't Move Me" e "Whip It Up" (con il sax di Bobby Keys), fino all'infinita e struggente dolcezza di "Locked Away". Con questo bouquet di pezzi Richards dimostrò al mondo di saper ancora come scrivere una hit, e riuscì a farlo utilizzando linguaggi espressivi molto diversi fra loro. Divenne così ancor più evidente quanta farina del suo sacco ci fosse nelle canzoni degli Stones.

Il tour che seguì la pubblicazione di "Talk Is Cheap" venne immortalato tre anni più tardi nel pirotecnico "Live At The Hollywood Palladium", ove alcune di queste tracce divennero ancor più energetiche. Arrivò anche un secondo album in studio ("Main Offender") al quale seguì molti anni più tardi "Crosseyed Heart" (2015). Per presentare questa riedizione, Keith Richards si è lasciato intervistare da Little Steven in tre siparietti che potete visionare qui accanto. Ed è bello vederlo ancora protagonista, dopo tutti questi anni, contro qualsiasi ragionevole pronostico.

06/04/2019

Tracklist

  1. Big Enough
  2. Take It So Hard
  3. Struggle
  4. I Could Have Stood You Up
  5. Make No Mistake
  6. You Don't Move Me
  7. How I Wish
  8. Rockawhile
  9. Whip It Up
  10. Locked Away
  11. It Means A Lot

BONUS TRACK
(only deluxe and super deluxe boxset)
  1. Blues Jam
  2. My Babe
  3. Slim
  4. Big Town Playboy
  5. Mark On Me
  6. Brute Force








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