Realtà ormai consolidata nel panorama della world music, quella dell’etichetta Awesome Tape From Africa è una storia alquanto insolita. Partita come blog di condivisione di registrazioni su cassetta di musica africana, senza nessuna limitazione né artistica né tecnicamente qualitativa, pian piano si è trasformata in una vera e propria casa discografica, artefice di un recupero culturale intrigante. Inutile elencare i nomi portati alla ribalta dalla label di Brian Shimkovitz, basta un breve viaggio all’interno del sito per essere consapevoli dell’enorme quantità di materiale di gran pregio pubblicato dall'etichetta.
Con una carriera quarantennale alle spalle, Nahawa Doumbia è una delle artiste che ha riscosso maggior successo e attenzione da parte degli appassionati di world music. Un’autentica star nel paese d’origine, il Mali, e senza dubbio una delle voci più belle della moderna musica africana. “Kanawa” è il primo album di inediti pubblicato dall’etichetta, dopo una cospicua pubblicazione di vecchie incisioni. Un disco che conferma la vitalità di una delle interpreti più valide della moderna musica africana.
L’intenso groove della musica Wassoulou, il suono degli strumenti a corda tipici del Mali (ngoni), le percussioni metalliche (karignan), i cori e gli accenni afro-funk di basso e chitarra elettrica creano un intenso e poetico substrato per la voce di Nahawa, che con il passar del tempo non solo non ha perso nulla dell’antico splendore, ma è ancora più densa e incisiva.
“Kanawa” è un album qualitativamente al pari di “Didadi”, “Yankaw” o “Yaala”. Le canzoni sono esortazioni rivolte ai giovani, affinché scelgano di restare nella terra natia invece di fuggire verso l’ignoto e il pericolo. Il richiamo è anche indirizzato alle forze politiche e governative responsabili della mancata creazione di situazioni lavorative che rendano più facile la scelta di non abbandonare l’Africa.
Musicalmente ricco, l’album è ricco di felici interazioni tra ritmi afro e musica pop (“Didadi”), di sensuali e potenti intrecci vocali (“Ndiagneko”) e di arpeggi acustici dal fascino sempreverde (“Blonda Yirini”, “Foliwilen”). Compatto e ispirato, “Kanawa” ha le sue piccole perle, ovvero la delicata preghiera a più voci di “Hine”, l’estatica danza corale della title track e la suggestiva e più spirituale “Adjorobena”, una canzone sulla tolleranza e sulla pazienza che racchiude tutta la forza di un altro interessante tassello della produzione dell’artista maliana.
29/01/2021