Davanti alla copertina di "Pressure Machine" è difficile non pensare a "Nebraska" di Bruce Springsteen. Accostamento spontaneo visto quanto Flowers & C. abbiano sempre palesato il loro amore nei confronti del Boss. Se nel precedente "Imploding The Mirage" "Dying Breed" ammiccava a "Thunder Road" e "Born To Run", a suggellare una venerazione esplicitata fin da "Sam's Town" ci ha pensato la recente pubblicazione di "Dustland" (rivisitazione di "A Dustland Fairytale" da "Day & Age") cantata proprio con Springsteen.
Il nuovo lavoro dei Killers poteva chiamarsi "Utah", essendo un concept sullo stato in cui Flowers non solo ha passato l'infanzia, ma dove è tornato per seguire meglio lo stato di salute della moglie. I testi scritti dal cantante sono ambientati tutti nel suo paese di poco più di cinquemila anime, Nephi. Altro tocco realistico, i messaggi dei cittadini tra un brano e l'altro. Una location lontana dal controverso scintillio di Las Vegas: qui abbiamo toni foschi in bianco e nero (come nell'artwork di "Sam's Town") e uno scatto di Wes Johnson diverso dall'opera scelta come copertina per il predecessore, "Dance of the Wind and Storm" di Thomas Blackshear.
Superato l'ambito grafico e concettuale, "Pressure Machine" (prodotto ancora da Jonathan Rado e Shawn Everett) si discosta dal capitolo precedente e opta per un sound acustico. L'armonica e il pianoforte screziano i brani più dolenti e un polveroso e desertico vento soffia tra la voce, gli strumenti e i rari scorci di sole ("In The Car Outside", "In Another Life"). Niente sferzate synth-pop o sei corde per inni da stadio, ma chitarre classiche e caldi sapori western, mentre il cantante, sulla scia anche di un altro riferimento supremo quale Johnny Cash, racconta storie, a volte crime (l'opening "West Hills", "Desperate Things"), a volte personali e drammatiche ("Terrible Thing"). Oltre a "Runaway Horses" cantata con Phoebe Bridgers, segnaliamo tra gli highlight "Cody", "Sleepwalker" e il violino in chiusura della title track.
Se l'ispirazione compositiva non è paragonabile ai riferimenti sopracitati (anzi, in alcuni passaggi come "Terrible Thing", l'impronta di Springsteen si avverte fin troppo) e la base del concept non è certo una novità, nella loro semplicità, nella grammatica fatta di fissi riferimenti tematici e legati indissolubilmente alla vocazione pop (qui nitida in "Quiet Town", passaggio più vicino a "Imploding The Mirage"), i Killers si concentrano sulla totalità del lavoro. Al momento, "Pressure Machine" è stato anticipato solo da tre brevi trailer, senza alcun video o singolo apripista: qualche potenziale hit in meno in favore di un disco coerente e gradevole dall'inizio alla fine.
13/08/2021