She said: At sundown it feels like I’m riding a train I’m not on
Quando si ascoltano i brani di Craig Finn lontano dagli Hold Steady, si ha spesso l'impressione di leggere tra le pagine di un suo diario, o di ascoltare un lungo messaggio audio in cui racconta come è andata la giornata. Un impatto suscitato ovviamente da uno stile e da un tono confidenziale quanto appassionato, ma anche da un "personaggio" molto lontano dal look da rockstar e molto più vicino a quello di un confidente di lunga data. Scorci sulla sua vita (e anche sulla nostra), disegnati da una copiosa verve narrativa, capace con rara maestria di spostarsi tra l'autobiografismo spinto e l'universale. Ci si muove ancora una volta tra brani più cantati e altri tendenti allo spoken word, tutti degnamente accompagnati da una impeccabile e coinvolgente base ritmica.
"A Legacy Of Rentals", prodotto da Josh Kaufman e D. James Goodwin e concepito durante il lockdown 2020 nella Minneapolis di Finn scossa dall'omicidio di George Floyd, si apre con una delle canzoni più belle composte dal Nostro: "Messing With The Settings", scelta non a caso come primo singolo. Una intensa elegia - stando al termine usato dall'autore - dove si ricorda un'amica che non c'è più.
Secondo singolo e altro brano di spicco del lotto è "Birthdays", tra compleanni e rituali di famiglia, impreziosito dall'assolo di sax di Stuart Bogie.
Piccoli romanzi in forma di canzone si snodano sul tema della memoria, con i protagonisti minuziosamente descritti dalle parole di Finn, accompagnato anche dalle voci di Cassandra Jenkins e Annie Nero.
Sarà merito della copertina, o molto più probabilmente della bellezza delle canzoni contenute al suo interno, ma "A Legacy Of Rentals" si propone come uno dei dischi da ascoltare di più in quest'imminente estate. E non solo.
23/05/2022