Roberto Angelini

Songs In A Conversation

2022 (FioriRari)
folk, acoustic

L’uscita di un album di cover rappresenta sempre un evento sui generis; potrebbe a volte apparire come uno scialbo palliativo per rinfrancare un’esistenza artistica, senza grossa utilità per l’ascoltatore finale. Di contro, l’operazione potrebbe rivelarsi un tributo personale e accorato, soprattutto quando riesce a riproporre in una trasposizione sincera una gemma più o meno misconosciuta del passato. Ci troviamo qui in questa seconda casistica; la gemma in questione si chiama Nick Drake, con Roberto Angelini e Rodrigo D'Erasmo che con passione e delicatezza ne reinterpretano la sublime poesia malinconica e introspettiva.

Nick Drake non è certo un artista dimenticato, anzi, la devozione sviluppatasi (purtroppo solo postuma) in seno alla sua figura si è costantemente allargata, fino a ergerlo a prototipo del cantautore contemporaneo introverso e intimista. D’altro canto, è vero anche che la sua opera - venerata dalla critica e dai cultori - non ha mai trovato il meritato spazio presso il grande pubblico. Ben venga quindi qualsiasi iniziativa che possa rinfrescare la memoria sulla meraviglia della musica dell’autore inglese, poco capito in vita e riscoperto relativamente da pochi dopo la morte.
Sicuramente, però, questo frangente emotivo è condizione necessaria ma non sufficiente a produrre un buon lavoro d’omaggio. In fondo, cosa serve per confezionare un disco di cover che possa davvero essere interessante? Verrebbe da dire, in prima battuta, personalità. Ed è questo sicuramente un elemento chiave, per evitare di trovarsi tra le mani una stantia copia carbone.

Allo stesso tempo, si rende necessario un dovuto rispetto nei confronti dell’artista trattato; si può anche stravolgere un’opera nella forma, ma non negli intenti e nell’anima. Tale esercizio risulta parecchio complesso nell’approccio allo stile e alla poetica di Drake; l’estetica delle sue composizioni era specchio senza filtri della sua estasi eterea, la fragilità del suo mondo interiore si riversava scarna e leggiadra nella grazia di carezze alle corde di una chitarra acustica e di sussurri ammalianti. La forma coincideva con il cuore stesso, pulsante sottovoce. In questo sta la monumentalità di Drake. Come si fa allora a reinterpretarlo, laddove originalità e fedeltà diventano due concetti antitetici e inconciliabili? La risposta in questo caso torna a rientrare nella sfera emotiva; può essere trovata solo nelle sensazioni di chi suona e chi ascolta. E nello scorrere di “Songs In A Conversation” non si può non riconoscere che Angelini e D’Erasmo abbiano svolto un lavoro mirabile. Personale e rispettoso. Emotivamente sincero (appunto).

L’album (autoprodotto con l’etichetta FioriRari di Angelini, con il supporto di collaboratori consolidati tra cui Fabio Rondanini e avvalendosi anche di John Wood - storico fonico del cantautore britannico - per la registrazione di due tracce) viene pubblicato in concomitanza del cinquantennale dell’uscita del capolavoro inarrivabile di Drake, “Pink Moon”, e sarà seguito da un tour che toccherà piccoli teatri e club in tutta Italia. Il sodalizio tra Angelini e D’Erasmo non è cosa nuova e passa proprio da un primo tributo a Nick Drake nel 2005, “Pongmoon”. Laddove quest’ultimo trovava il limite di una riproposizione piacevole ma fin troppo pedissequa dei brani di Drake, in “Songs In A Conversation” i due riescono a dosare egregiamente la propria interpretazione, arricchendo l’enfasi di preziosismi centellinati e non invasivi, che riescono quindi a non travalicare i confini sottili del minimalismo tipico di Drake, che ne rappresenta la cifra imprescindibile.

Nella prima metà del disco la voce di Angelini ricalca in maniera naturale e senza forzature il soffice timbro baritonale dell’artista inglese, riuscendone a disegnare in maniera credibile il caldo e candido afflato. Gli archi guidati da D’Erasmo, così come i ticchettii ritmici e le trame di pianoforte, donano coralità al risultato, ma riescono a rimanere distanti sullo sfondo, senza sfociare in una dimensione orchestrale che poco si confarebbe all’essenza nuda e cruda delle composizioni da infinito e uggioso prato verde di Nick Drake.
I brani sono quasi tutti estratti da “Pink Moon” e “Bryter Layter”, tralasciando “Five Leaves Left” (salvo l’eccezione di “Saturday Sun”). Tra le varie tracce, “Pink Moon” rimane fedele a sé stessa, “Know” viene riarrangiata in una chiave da noise acustico. Il tutto funziona più che bene, ma è la seconda parte a essere più interessante; ogni brano viene accompagnato dalla presenza di un ospite (Manuel Agnelli - a cui viene affidato il grande classico “Place To Be” - Andrea Appino, Adele Nigro - alias Any Other - Niccolò Fabi, Piers Faccini) e viene registrato in presa diretta. Sorgono quindi ulteriori sfumature interpretative, tra cui spicca la performance della Nigro, che con incedere suadente e vellutato accarezza la seraficità sofferta di Drake in “From The Morning”.

“Songs In A Conversation” è un tributo emozionato ed emozionante, capace di raccontare nel miglior modo possibile un artista così intimamente complesso come Nick Drake. Da questa prospettiva, ancor più attraente, potrebbe seguire una delle date che accompagneranno l’uscita dell’album. Ad ogni modo, questa pubblicazione offrirà un’occasione in più per riscoprire (o chissà, magari per i più giovani, per scoprire) il mistero di luci e ombre magnifiche e allo stesso tempo stranianti cucite addosso a uno dei più grandi cantautori del Novecento. E qualsiasi occasione per parlare ancora di Nick Drake va ampiamente accolta.

07/03/2022

Tracklist

  1. Pink Moon 
  2. Know 
  3. Hazey Jane  
  4. Northern Sky  
  5. Harvest breed  
  6. Introduction  
  7. One of this things first feat. Piers Faccini 
  8. From the morning feat. Adele Nigro 
  9. Parasite feat. Andrea Appino 
  10. Place to be feat. Manuel Agnelli  
  11. Saturday sun feat. Niccolò Fabi

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