Per gli amanti dei ritmi frenetici, delle ripetizioni ossessive e del math-rock più cervellotico, la pubblicazione di un nuovo album degli Horse Lords è certamente una notizia. Dopo un lavoro pregevole come "Common Task" e un lungo tour che li ha portati anche in Italia, il nuovo "Comradely Objects" può definirsi uno degli album più attesi dell'anno.
Ossessionato da una visione geometrica della musica, fin dalle cover, rigorosamente rappresentate da figure regolari e accostabili da tutti i punti di vista nell'arte visiva minimalista, il quartetto di Baltimora, ora trasferitosi in Germania, non smentisce le sue referenze, confermando in toto le sue qualità. Se il post-minimalismo ha insegnato ai musicisti rock il concetto di ripetizione, il free-jazz o l'avant-rock più obliquo quello di sperimentazione e il post-rock più contorto (Tortoise, Don Caballero) ha dato una visione alternativa del classico quartetto rock, allora si può dire che gli Horse Lords abbiano imparato tutte le tre lezioni.
"Comradely Objects" si basa su perfette costruzioni geometriche con tempi rapidi che improvvisamente raddoppiano la velocità per poi dimezzarsi, con chitarra, basso, sax e batteria a inseguirsi, sovrapporsi in un frenetico caos organizzato che sembra scappare di mano ai musicisti, ma che è in effetti controllatissimo al limite della maniacalità. Emblematica è "Zero Degree Machine" con il suo video che è immaginato da menti puramente matematiche, con figure geometriche da ingegneri civili e un susseguirsi spasmodico di pattern musicali diversi, sempre di pochissime note (tra due e quattro) come in tutti gli altri brani.
Non mancano momenti bizzarri e divertenti come "Mess Mend", dai suoni orientali, quasi un blues à-la Bombino o un brano math-rock suonato dai Kaleidoscope di "A Beacon From Mars". "May Brigade" ci porta in territori sperimentali vicini al Rock in opposition, tra avant-rock e free-jazz, dove però l'improvvisazione si riduce al minimo, sostituita da un controllo totale. La traccia più lunga ("Law Of Movement") mantiene registri simili ma stranamente contiene momenti dilatati, quasi ambientali.
Minimalismo da manuale è invece quello di "Plain Hunt On Four" dove ogni strumento suona costantemente brevissimi pattern di note, sempre tra due e quattro, privi di qualsiasi significato se suonati da soli, ma che accorpati in questa costruzione lineare e metodica creano visioni caleidoscopiche.
03/12/2022