Sault - Untitled (God)

Nel caleidoscopico prisma musicale dei Sault c’è sempre stato un lato – non certo secondario - dedicato alla ricerca di Dio, nel quale gli accenti gospel divengono predominanti, pur senza mai annientare la determinante radice urban-nu-soul del collettivo londinese. Fra i cinque nuovi lavori diffusi contemporaneamente a inizio novembre 2022, per pochi giorni resi disponibili in free downloading, ora ascoltabili sui consueti canali in streaming, ognuno con un forte tema aggregante, “Untitled (God)” è quello dedicato alla spiritualità, composto con l’intento di tracciare un percorso di amore e fede. Per sottolineare l’importanza dell’argomento trattato, decisamente “alto”, è anche l’album che totalizza la durata maggiore: ventuno tracce per quasi un’ora e un quarto di musica. Il risultato è un tantino dispersivo, all’interno di un progetto già di per sé non proprio sintetico e – come ovvia conseguenza - a tratti discontinuo, ma non certo privo di momenti estremamente interessanti.

“Untitled (God)” è un disco devozionale, nel quale prevalgono colori tenui e ritmiche downtempo, dove i momenti migliori si concretizzano con l’apparizione del fantasma di Prince, che aleggia sulla suadente “Love Will Free Your Mind”, con il serrato flow di Little Simz in “Free” e con l’approccio cantautorale dalle suggestioni brasiliane applicato nella sezione “Colour Blind”/“My Light”, dove una chitarra acustica dagli accenti bossa si guadagna il centro della scena.
Spunti di grandissima classe si scorgono un po’ ovunque, come in corrispondenza della contagiosa “God Is Love” (la più tipica delle canzoni à-la Sault, titolo che corrisponde alla password utile a scaricare i cinque album recentemente editi), e dell’elegantissima “I Surrender”.

Nel frattempo nessun concerto, nessuna intervista, scatti rubati in sala prove neanche a parlarne: un velo di mistero fittissimo che rende i Sault un progetto intrigante e iper-cool. L’unico rischio reale che stanno correndo è quello di auto-inflazionarsi anzitempo a causa dell’eccesso di uscite discografiche. Ma fin quando la qualità continuerà ad attestarsi su questi livelli…

04/12/2022