Sault

Today And Tomorrow

2022 (Forever Living Originals)
hard funk

I Sault continuano a perseguire la strada dei colpi a effetto. Dopo aver pubblicato ben sei album in poco più di due anni, tutti di ottima qualità, uno dei quali reso disponibile soltanto per pochi giorni, sovvertendo qualsiasi logica commerciale, questa volta per stupire ancor di più hanno deciso di diffondere cinque nuovi lavori in contemporanea. È accaduto a inizio novembre 2022, con una valanga di inediti che vanno a completare quella che sta diventando una vera e propria enciclopedia sullo stato dell'arte della black music. Dal punto di vista stilistico "Today And Tomorrow", fra i cinque neonati, è quello che più si discosta da quanto sinora prodotto dal misterioso collettivo londinese: per la prima volta vengono messe in primo piano le chitarre.

Dopo aver tratto ispirazione dal soul, dal jazz, dal funk, dal r&b, i Sault ora lasciano entrare in maniera decisa nel proprio mix sonoro il rock. Rock come potrebbe essere praticato da qualsiasi formazione black oriented del giro di Detroit, vedere alla voce "Funkadelic" o "Dirtbombs", giusto per citare due fra i nomi più ovvi. Si travestono da band del circuito garage e danno vita a dieci tracce asciutte (suonate quasi esclusivamente con chitarra, basso, batteria e basta) che attingono anche da tutto l'immaginario desert blues, sia versante americano ("In The Beginning" richiama in maniera abbastanza evidente "Walking On The Sidewalks" dei Queens Of The Stone Age) che sub-sahariano (Tinariwen o Bombino potrebbero tranquillamente aver scritto brani come "Run" o "Heal The World").

L'hard funk si fonde con l'afrobeat in titoli che non di rado richiamano l'Africa ("Lion"), ma le sorprese più folli giungono nella parte centrale del disco, fra i riff sabbathiani che caratterizzano "The Jungle" e i marci accenti hardcore-punk innestati in "The Plan" e "Money" (occhio alla batteria suonata a tratti in maniera volutamente imprecisa), prima di abbandonarsi alla più serena sezione finale, inaugurata dal morbido arpeggio che apre "The Return".
Le parti vocali sono spesso affidate a un coro di ragazzi (una scolaresca?), ma la totale assenza di credits impedisce di azzardare ipotesi circa i protagonisti delle registrazioni. Un altro disco sensazionale, che oltrepassa qualsiasi steccato di genere.

02/12/2022

Tracklist

  1. In The Beginning
  2. Run
  3. Heal The World
  4. Lion
  5. The Jungle
  6. The Plan
  7. Money
  8. The Return
  9. The Greatest Smile
  10. Above The Sky

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