The Chats

The Chats si sono imposti come uno dei migliori prodotti del nuovo aussie-rock, trascinati sulla scia del successo recente di Amyl & The Sniffers e Dune Rats, sicuramente nel solco di leggende come Cosmic Psychos ed Eddy Current Suppression Ring, coevi della più fresca cricca egg-punk, come Cloneheads, The Unknowns e Gee Tee. La band di Brisbane è in giro dal 2016, anno di pubblicazione del primo Ep: dagli esordi sono rimasti Eamon Sandwith e Matt Boggis, che compongono la sezione ritmica, mentre alla chitarra si sono alternati in passato Tremayne McCarthy e fino al 2020 Josh “Pricey” Price, con cui la band ha esordito su Lp due anni fa con “High Risk Behaviour”.

Dal 2020 il terzo membro è Josh Hardy di The Unknowns, che guida la nuova formazione verso un garage-punk ulteriormente implementato nel secondo “Get Fucked”, attirando così l'attenzione di molta stampa internazionale. A livello di tematiche, i contenuti dei Chats sono invariati, con continui rimandi a caratteristiche della cultura pub-rock australiana e uso massiccio di slang (il nome stesso rimanda all'espressione idiomatica “that's chat”, usata per descrivere qualcosa di disgustoso), ma la musica si fa ancora più muscolare, incanalando influenze che vanno dall'high energy rock'n'roll di MC5 e Radio Birdman (con tanto di wah-wah a manetta), fino a veri e propri affondi hardcore.

Non mancano i momenti di punk '77, rimandi a Ramones, Dead Boys e Richard Hell, garage-rock più cantereccio per rendere la medicina meno amara, in ventisette minuti che celebrano una musica dura a morire, specie in Australia, che conferma ancora una volta di essere uno dei punti nevralgici del punk-rock contemporaneo. Ascoltate anche la cover di “Rock'n'Roll All Nite” dei Kiss, uscita a ottobre: The Chats sono qui per rimanere.

08/11/2022