B.C. Camplight

The Last Rotation Of Earth

2023 (Bella Union)
alt-pop, songwriter

Nonostante due interessanti album sullo stile di Harry Nilsson e Brian Wilson e l’inatteso successo del brano "Blood And Peanut Butter", incluso nella colonna sonora di “The O.C.”, le sorti di Brian Christinzio Camplight sono rimaste per un attimo appese a un filo. I consueti problemi con alcol e droga, ma soprattutto le continue malefatte, hanno costretto il musicista a una scelta drastica: restare in America e rischiare la galera e la follia, oppure fuggire e ricominciare.
Trovato rifugio a Manchester, grazie a qualche amico giornalista e ad un lontano parente italiano, Brian è riuscito a buttarsi alle spalle gli ingombranti disturbi neurologici, trovando non solo la forza per affrontare un grave problema alla tiroide, ma anche la tranquillità necessaria per superare il dolore per la perdita del padre. Non solo il musicista del New Jersey ha trovato in Manchester il luogo ideale per vivere e dedicarsi alla musica, ma sotto l’egida della Bella Union, e la decisa ammirazione da parte di Simon Raymonde, ha ripreso le redini della propria carriera, contrassegnata da un continuo crescendo qualitativo, grazie a tre album che ne hanno riproposto con piglio più florido e ingegnoso l’attitudine di outsider (“How To Die In The North”), l’umorismo quasi dark e delicatamente agrodolce (“Deportation Blues”) e il surreale romanticismo, tanto straniante quanto coinvolgente (“Shortly After Take Off”).

“The Last Rotation Of Earth” è l’ennesimo passo nella giusta direzione, un disco che esalta tutte le qualità finora espresse, in virtù di una grandeur compositiva sempre più affine al genio del già citato Harry Nilsson. In tal senso bastano le teatrali e memorabili melodie racchiuse nei quattro minuti e quindici secondi di “Going Out On A Low Note” per poter assaporare tutta la bellezza e profondità del nuovo disco di B.C. Camplight.
L’indomita volontà dell’autore di perfezionarsi e osare è oltremodo percepibile nei quasi quattro minuti delle mini-sinfonia di “She’s Gone Cold”: accompagnato da alcuni membri della London Philarmonic, Brian mette sul piatto un piccolo gioiellino pop, una riuscita sinergia tra i Beatles di “Magical Mystery Tour” e quelli di “A Day In The Life”.
Tutto l’album è un susseguirsi di sfide e di perfette sintesi, come l’inatteso matrimonio tra i Prefab Sprout, David Bowie e l’hard-rock di “Life In A Dozen Years”, o l’ancor più temerario art-pop della straordinaria “Movie”, costruito su scale sonore tipiche del minimalismo e accordi in minore, folgorati da slanci lirici degni di una sceneggiatura cinematografica.

Sono pochi i musicisti che come B.C. Camplight sono riusciti a rivoltare e reinventare le regole del pop. “The Last Rotation Of Earth” si nutre di ingegnose architetture compositive apparentemente semplici e oltremodo strabilianti per la potente messa in scena (la title track). Il musicista non teme tonalità più cupe e dimesse nella suggestiva “It Never Rains In Manchester”, e si concede senza timori alle grazie più familiari di una vivace piano ballad a metà strada tra Ben Folds ed Elton John (“I’m Ugly”).
Sempre più immerso nella realtà culturale inglese, B.C. Camplight mette a punto l’album più riuscito della propria carriera, coniugando la perfezione della scrittura con l’eleganza degli arrangiamenti (la melodrammatica “The Mourning”) e iniettando in ognuna delle nove tracce un brio che non si percepiva dai tempi dei 10cc e dei Prefab Sprout (“Kicking Up A Fuss” è una moderna “King Of Rock’n’Roll”).
“The Last Rotation Of Earth” non è un altro interessante album art-pop, è l’unico vero album pop che merita di essere ascoltato.

20/05/2023

Tracklist

  1. The Last Rotation Of Earth
  2. The Movie
  3. It Never Rains In Manchester
  4. Kicking Up A Fuss
  5. She’s Gone Cold
  6. Life In A Dozen Years
  7. Going Out On A Low Note
  8. I’m Ugly
  9. The Mourning


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