L'onestà e la coerenza con la quale i Fruit Bats si sono evoluti da delicata roots-band ad autori di un multiforme folk-pop trova ulteriore supporto e conferma nel nuovo album "A River Running To Your Heart".
Unico membro fisso dagli esordi, nonché autore quasi esclusivo del repertorio, Eric D. Johnson non ha avuto timore di confrontarsi nel recente passato con l'opera degli Smashing Pumpinks di "Siamese Dream", realizzando un atipico cover album, contemporaneamente ha ampliato gli orizzonti prendendo parte al delizioso trio dei Bonny Light Horseman, esperienze che hanno reso più ricco ed elaborato il già vivido songwriting del musicista americano.
A coronamento dell'ambizioso e purtroppo sottovalutato album "Pet Parade", ha poi pubblicato una doppia antologia di successi e inediti ("Sometimes A Cloud Is Just A Cloud: Slow Growers, Sleeper Hits, And Lost Songs"), per chiudere un capitolo e proiettare il nome dei Fruit Bats nel futuro.
Con il nuovo assetto - Josh Adams (batteria, percussioni, organo e synth), David Dawda (basso), Frank LoCrasto (piano e synth) e Josh Mease (chitarra, synth e basso) – la band americana mette in piedi un disco dal tono decisamente spigliato e adatto a una elaborazione live di sicuro effetto.
Le undici canzoni non indugiano su un'identità geografica-stilistica netta, nel pescare nelle radici della musica americana, Eric D. Johnson alterna le gioie del power-pop all'intensità della tradizione folk californiana, spinge piacevolmente le sonorità verso l'elettronica con uno spirito glitch ("Rushin' River Valley"), alza il livello d'entusiasmo e ottimismo con pop song esemplari, su tutte la pulsante e danzabile "See The World By Night" e la perfetta sintesi tra le ballate folk anni 70 e il folk-pop contemporaneo di "Waking Up In Los Angeles".
Anche quando la leggerezza prende il sopravvento sull'ispirazione e la band si concede a un ruffiano folk-soul ("Sick Of This Feeling"), diventa facile perdonare ai Fruit Bats una lieve inconsistenza. Più arduo difendere l'unico momento di smarrimento e routine ("The Deep Well").
Per fortuna, però, "A River Running To Your Heart" ha altre armi a disposizione: la gioiosa ballata stile Fleetwood Mac "Tacoma", il gentile tocco acustic-folk di "We Used To Live Here", il sognante dream-pop di "It All Comes Back", un raffinato break strumentale ("Meridian") e un brano finale che vorresti non finisse mai, come "Jesus Tap Dancing Christ (It's Good To Be Home)".
Nonostante i Fruit Bats si siano resi protagonisti di una serie di album dal suono fresco e dalla scrittura ineccepibile, il successo non sembra arridere a Johnson e soci. L'aver deciso di regalare un sorriso e un attimo di relax non si rivelerà forse una scelta vincente, ma dubito che riusciate a scovare in giro un disco più sapientemente amabile di "A River Running To Your Heart".
05/08/2023