Veils

...And Out Of The Void Came Love

2023 (Grapefruit)
baroque pop, indie-folk, songwriter

Qualcuno li ricorderà per la lacerante "Lavinia" o per la smithsiana "The Wild Son", prodotta da Bernard Butler dei Suede. Altri, nell'ascoltare le nevrosi di "Nux Vomica", andranno con la mente alla scena dell'omicidio di Salvo Lima nel capolavoro "Il Divo". Altri ancora ne ricordano la storia più recente, probabilmente le ispirate destrutturazioni sonore in salsa spaghetti western di "Time Stays, We Go". Pochi, invece, avranno goduto delle texture notturne e dell'esistenzialismo noir di "Total Depravity". Ma, in un modo o nell'altro, i Veils di Finn Andrews (figlio di Barry Andrews degli Xtc) sono stati sulla bocca di tutti, pur se in maniera discontinua, sin dal loro esordio nel 2001. Spesso inquadrata come "eterna promessa", la band neozelandese/britannica ha in realtà dimostrato il proprio valore più e più volte, pur accarezzando di rado le classifiche mainstream.

A ben sette anni dall'ultima uscita, ne son successe tante: dalla nascita della prima figlia di Andrews all'infortunio al polso che lo ha a lungo allontanato dal palco, passando per l'apparizione nel revival di "Twin Peaks" con il brano "AXOLOTL", fino all'ennesimo cambio di line-up, con Dan Raishbrook e Liam Gerrard di ritorno all'ovile.
"...And Out of the Void Came Love" è un doppio album la cui formula sonora oscilla continuamente tra irresistibili ganci melodici, ballate lunari in odore di folk e infiniti rimandi a Nick Cave, Leonard Cohen, David Byrne e al Bowie di "Blackstar". C'è molto anche di Bob Dylan, soprattutto nel trittico "Diamonds And Coal", "Made With Love From Far To Go" e "The Pearl (Part II)", in cui Andrews gioca, con la vocalità densa e corposa che lo contraddistingue e una penna sempre ispirata, a fare il menestrello, raccontando storie di miti, uomini e sempreverdi paturnie escatologiche. Ruolo che gli riesce particolarmente bene, soprattutto se messo a disposizione di piccole gemme quali "Rings Of Saturn" e "The World Of Invisible Things".

Ci sono poi sporadici passaggi un po' più ingrifati, come la sfuriata punk "Epoch", la cavalcata blues "Bullfighter (Hand of God)" e l'ombroso spoken word di "The Day I Meet My Murderer".
A rendere l'ascolto ancora più appagante è la produzione calda e rifinita, in cui ogni traccia suona limpida se presa a sé e armoniosa in un complesso narrativo dalle molteplici connotazioni atmosferiche e stilistiche.

 

Ascoltando " ...And Out Of The Void Came Love", la sensazione è quella di trovarsi di fronte a una raccolta di racconti senza tempo, da piluccare senza fretta.
Quando poi, anziché parlare delle loro affinità con questo o quell'artista, potremo dire che le canzoni dei Veils suonano come le canzoni dei Veils, allora sì che la band di Finn Andrews avrà raggiunto l'apogeo. Nel frattempo c'è tanto di cui bearsi.

09/03/2023

Tracklist

  1. Time
  2. No Limit of Stars
  3. Undertow
  4. Bullfighter (Hand of God)
  5. The World of Invisible Things
  6. Epoch
  7. Diamonds and Coal
  8. Rings of Saturn
  9. Made From Love With Far to Go
  10. The Pearl (Part II)
  11. Someday My Love Will Come
  12. The Day I Meet My Murderer
  13. Between the Ocean and the Storm
  14. I've Been Waiting
  15. Cradle Song


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