Akini Jing - Villain

2024 (88rising)
mandopop, bass-music, pop-rap

Dal nome proprio a un alias cibernetico, dal suo Yunnan alla Cina intera e infine a tutto il mondo. Probabilmente neanche se lo immaginava, Yue Hanzan, quando nel 2008 cominciava a muovere i primi passi all'interno dell'industria discografica, dove questa strada l'avrebbe portata. Quindici anni dopo non soltanto riveste i panni di Akini Jing, cyborg dalla curiosità onnivora e dalla prospettiva mutevole, ma la cantautrice e produttrice ormai punta con decisione al riconoscimento internazionale, con l'egida della benemerita 88rising (stessa etichetta di Joji) che ne cura la promozione. E lo fa senza esitazioni: carattere mandopop in una composita palette che cangia dalla bass-music al folklore, “Villain” è la colonna sonora del più acrobatico e toccante wuxia concepito negli ultimi anni, una riflessione densa di voltafaccia e risvolti emotivi sul ruolo del cattivo, sulle sue potenzialità narrative e sulle inevitabili conseguenze delle sue azioni. Manca l'aspetto visivo? Poco male, per quanto condensato neanche in ventisette minuti, l'album è capace di suggerire e raffigurare con grande dinamismo.

Poco importa che i wuxia, che si tratti di libri o di film (impossibile non ricordarsi di film come “La tigre e il dragone” e “Hero”) si prendano i loro tempi, investighino con cura le motivazioni dei personaggi e le conseguenze delle loro azioni, nella sua sostanziale brevità “Villain” sviluppa degnamente il percorso della sua protagonista-antagonista. Dall'attacco melodico per archi di “Fate” all'inevitabile fine segnata da “Peacock Feather Fatality”, l'eroina abita con assoluta pienezza lo spazio a sua disposizione, ne caratterizza i colori e gli umori, in un non-luogo mai precisato, in cui i toni fantasy da novella antica convivono con la più abrasiva hard-drum in circolazione e pulsanti bassi da club alternativo.
Tutto è possibile nel mondo dell'immaginazione, basta che la logica interna ne giustifichi l'assetto. Non deve sorprendere quindi che la Vedova Nera, tanto attraente quanto pericolosa, possa risultare ancora più letale interpolando lirici fraseggi da torch-song all'interno di una scheletrica struttura percussiva, dove la voce sciama uniforme, come un assassino prossimo al misfatto. In un gioco di tensione e rilascio, il nervoso pulsare dei bassi di “Call Me Shadow” inquadra la cattiva nel pieno dell'azione, maestra d'armi fredda e controllata, conscia che ogni parola sa essere mortale.

Non che altrove le parole non fluiscano copiose. Una ballata hip-hop come “Jade”, profusa di un dolore lancinante, si fa poesia, pennella una notte magnifica mentre il cuore reclama una presenza impossibile: il contributo degli xiao sul finale non poteva suggellare meglio la natura tragica del testo. “Hurt You Again” vira ulteriormente verso la tradizione, lento folk pregno d'abbandono, in cui il sound-design chiama a sé la scia di morte tracciata dalla protagonista. Sono però frangenti di solitaria riflessione, attimi isolati in un contesto di assoluta brutalità.
Con fare old-school, il beat pianistico della title track racconta l'invulnerabilità della Vedova, la sua spietata attrattiva. Poco importa che l'entrata in campo della rapper Teezandos di punto in bianco trasformi il brano in un rombante botto drill, traslato in un presente zeppo di gang e sparatorie: ci pensa la stessa Akini Jing a trasportare nuovamente, con voce opportunamente ispessita, la storia nel suo reale non-tempo, abbandonandosi a una solitudine che è salvezza. Salvezza e infine condanna: in rapida sequenza “Seven Deadly Punches”, tutta synth battaglieri e battito frenetico, e “Peacock Feather Fatality”, post-club iper-percussiva densa di break jungle, consumano un dramma scritto sin dall'incipit, conducono a una resa dei conti che il lento finale porta alla sua ovvia, luttuosa conclusione.

Anche grazie a un comparto video di rara efficacia, la storia di Akini Jing vive di piena passione, sonorizza un ipotetico lungometraggio la cui prospettiva risulta intrigante sin dalle prime battute. Chissà quali altri panni deciderà di indossare questo cyborg curioso...

18/02/2024

Tracklist

  1. Fate (命运) (Title Theme)
  2. Black Widow (黑寡妇)
  3. Call Me Shadow (影子)
  4. Jade (青玉)
  5. Villain Interlude
  6. Villain (反派角色) (ft. Teezandos)
  7. Hurt You Again
  8. Seven Deadly Punches (七伤拳)
  9. Peacock Feather Fatality (孔雀翎)




Akini Jing sul web